Festa della famiglia al Santuario romano della Madonna del Divino Amore
“Famiglie, siate liete nel Signore”: con questo tema si svolge, domani, presso il
Santuario romano della Madonna Divino Amore, la Festa diocesana della Famiglia, organizzata
dal Vicariato di Roma. Giunto alla quinta edizione, l’evento chiude la settimana di
preghiera e sensibilizzazione sui temi della vita e della famiglia. Il servizio di
Isabella Piro:
Sarà
la celebrazione eucaristica presieduta, alle ore 11.00, dal cardinale vicario Agostino
Vallini, il momento centrale della Festa diocesana della Famiglia. Ma la giornata
proseguirà poi con momenti musicali, spettacoli di sbandieratori, una mini-maratona,
corsi di guida sicura per ricordare ai più giovani l’importanza e la sacralità della
vita, ed una lotteria il cui ricavato sarà destinato al segretariato sociale per la
Vita, un servizio di consulenza e aiuto per le coppie e le donne alle prese con gravidanze
difficili o indesiderate. Insomma, sarà davvero una festa quella di domani al Divino
Amore. Un modo, per le famiglie romane, di vivere la gioia dello stare insieme, soprattutto
ora che cominciano ad essere colpite dalla crisi economica globale, ricordata spesso
da Benedetto XVI. Ce lo conferma Luca Pasquale, membro del Centro
per la Pastorale familiare del Vicariato di Roma:
R.
– Sì, le famiglie iniziano ora ad essere toccate e soprattutto sono molto spaventate,
perché tutte temono che le cose vadano peggiorando. Abbiamo molte famiglie dove sia
il papà, sia la mamma hanno perduto il lavoro. Quindi, abbiamo un’emergenza economica
piuttosto grave. Ci sono tanti nonni che con le loro pensioni mantengono figli e nipoti.
Quindi, purtroppo, anche Roma viene toccata da questa crisi economica piuttosto forte
che va ad aggiungersi ad una situazione già piuttosto difficile.
D.
– Roma è una città multietnica: c’è uno scambio interculturale tra famiglie di origine
diversa?
R. – Nella vita di tutti i giorni è ancora
molto difficile. Sta nascendo qualcosa nelle scuole, nelle classi dove c’è il bambino
straniero. Allora per i bambini giocare con un italiano, con uno straniero, è esattamente
la stessa cosa. Purtroppo, sono ancora i genitori a fare molta resistenza: c’è ancora
molto da fare. Noi, nel nostro piccolo, per la festa della famiglia, abbiamo invitato
delle famiglie immigrate qua in Italia e le vogliamo valorizzare nel momento centrale
della Messa, proprio per ricordarci che abbiamo tantissime nuove famiglie che vengono
da altri Paesi.
D. – La Pastorale per la Famiglia esiste
da tempo, ma possiamo dire che andrebbe rafforzata?
R.
– Questo è importante: non considerare la pastorale familiare un angoletto dell’attività
della parrocchia, ma considerare tutta la pastorale ordinaria come un qualcosa che
deve fare riferimento alla famiglia e alla famiglia di oggi, perché la famiglia di
oggi non è più quella di una volta, è diversa e ha dei ritmi diversi, dei ruoli diversi.
Quindi, anche la sensibilità dei parroci deve far loro cambiare il modo di fare pastorale,
con una maggiore attenzione a queste nuove famiglie di oggi. (Montaggio a cura
di Maria Brigini)