Venezuela: nuovo attacco contro la nunziatura a Caracas
Nuovo attacco contro la nunziatura apostolica a Caracas, in Venezuela. Tre bombe lacrimogene
dal contenuto fortemente tossico sono state lanciate nei giardini della rappresentanza
diplomatica provocando malori al nunzio, mons. Giacinto Berloco, e ai suoi collaboratori.
Il servizio di Luis Badilla.
Si tratta
del settimo attacco in due anni contro la sede vaticana nella capitale venezuelana.
Lo scorso 18 gennaio una analoga aggressione era stata rivendicata dal gruppo radicale
filogovernativo “La Piedrecita” che in un volantino, con un linguaggio delirante,
attaccava la gerarchia cattolica chiamando alla “resistenza” contro il magistero cattolico.
Questa volta gli attentatori, “due, a bordo di una motocicletta” secondo mons. Berloco,
non sono stati identificati. Il rappresentante del Papa ha definito questo settimo
attacco “un gesto vandalico e irresponsabile” e ancora una volta ha chiesto alle autorità
del Venezuela “che venga garantita la sicurezza e l’incolumità della sede diplomatica
come previsto dalle leggi internazionali e dalla Convenzione di Vienna del 18 aprile
1961”. Sui frammenti degli ordigni è chiaramente leggibile la dicitura “Compagnia
anonima venezuelana di industria militare”. La Polizia, che finora non è riuscita
a identificare gli autori degli attentati, ha annunciato l’apertura di una nuova indagine.
Da sottolineare che questo nuovo atto d’intimidazione si registra pochi giorni dopo
che la “Sinagoga Principal de Maripérez”, la più importante del Venezuela, è stata
fatta oggetto di azioni vandaliche simili. Proprio ieri durante una conferenza stampa,
il presidente della Conferenza episcopale, mons. Ubaldo Ramón Santana Sequera, arcivescovo
di Maracaibo, ha condannato duramente l’attentato contro la sinagoga affermando che
si “tratta di una gravissima violazione della libertà religiosa”. “Nessuna persona
o gruppo religioso - ha detto il presule - può essere minacciato o impedito ad agire
nell’ambito religioso contro la sua coscienza, ma neanche a vedere ostacolato l’insegnamento
o professione pubblica della sua fede”. Mons. Santana, come hanno già fatto a più
riprese i vescovi soprattutto negli ultimi mesi, ha chiamato l’intera nazione a non
lasciarsi trascinare dall’odio e dalla violenza e ha ribadito l’urgenza di “cedere
il passo alla concordia fra tutti i settori del Paese”. Da ricordare che presso alcuni
locali della nunziatura da quasi 18 mesi è ospite un dirigente studentesco, Nixon
Moreno, a cui è stata data protezione dopo essere stato accusato di presunta sedizione
e altri reati comuni, per i quali aveva subito un ordine di arresto. Moreno è in attesa
che un governo straniero gli conceda asilo politico. Intanto, a giudicare della stampa
locale on-line di oggi, i venezuelani sono fortemente scossi dagli attacchi contro
i luoghi religiosi.