2009-02-05 20:08:45

Eluana. Pronta una seconda bozza del decreto che vieta la sospensione di acqua e cibo


Continua a far discutere il caso Englaro, la donna di Lecco in stato vegetativo permanente da 17 anni, mentre è in atto un vero e proprio muro contro muro nel mondo politico italiano. Ed il governo cerca di intervenire con un decreto d’urgenza. Ma, intanto, la curatrice legale della donna ha comunicato che da stamattina è in corso la riduzione dell’alimentazione, così come previsto dal protocollo medico messo a punto dalla clinica “La quiete” di Udine. Nel frattempo si moltiplicano gli appelli alla vita. Il servizio è di Salvatore Sabatino: RealAudioMP3

Chi non vuole arrendersi alla morte di Eluana è il vasto e variegato movimento per la vita che, con il passare delle ore, moltiplica le sue iniziative di preghiera e solidarietà. Ecco la testimonianza del portavoce dell’Associazione Papa Giovanni XXIII, don Aldo Bonaiuto, raccolta da Luca Collodi RealAudioMP3


R. – Noi non possiamo tacere. Questi falsi silenzi, anche di alcune realtà del mondo della stampa, ci lasciano veramente rattristati, perché si parla e si dicono tante sciocchezze. Tante questioni che non hanno per nulla rilevanza, vengono ingigantite, e per questa che invece è una tragedia, si invoca il silenzio. Per noi è invece un’ingiustizia insopportabile: chi tace diventa complice di un abominio che è quello, ancora una volta, di far diventare i deboli sempre più deboli, fabbricando queste croci insopportabili sulle persone che invece hanno bisogno di essere supportate, difese, aiutate in tutti i modi. Per questo noi gridiamo, ma è il grido dell’amore. Dobbiamo metterci dalla parte degli ultimi. Eluana rappresenta tantissime persone che non sono solo nelle nostre realtà della “Papa Giovanni XXIII”, ma che sono in tutto il mondo e che vanno difese in tutti i modi. Quindi, il nostro appello continua. Per tutti i ministri: se vogliono, loro possono veramente fermare questa sentenza. 

Intanto, in tarda mattinata, fonti di agenzia hanno reso noto che la procura di Udine intende verificare le testimonianze di amici e parenti sula volontà espressa da Eluana Englaro e riferita dal padre Beppino. D’altro canto, nello stesso mondo scientifico si dibatte sulle reali condizioni di Eluana. Adelia Lucattini, psichiatra e bioeticista, intervistata da Luca Collodi RealAudioMP3  
R. - Il sentimento è quello di dire non ce la posso fare, rinuncio. Questo, secondo me, è un altro aspetto che sposta un po’ il problema, cioè una spinta ad identificarsi tutti con il padre e non con la ragazza, dando per scontato che questa ragazza non veda, non senta, non interagisca, non sappia quello che gli accade. Quando ci sono degli studi scientifici accreditati, come quello di Owen, che è uscito su “Science” nel 2006, in cui si è visto che una paziente nello stato di Eluana Englaro era in grado di rispondere ai comandi esattamente come un gruppo di persone normali, con una tecnica particolare in cui si potevano rilevare, attraverso la risonanza magnetica funzionale, le risposte cerebrali, in assenza di movimento fisico o di voce o di movimento oculare. E c’è stata una sovrapposizione tra la risposta che ha dato a livello cerebrale questa paziente e il gruppo di persone normali. Di questo non se ne fa parola. E l’altro elemento è questa erronea convinzione, che viene comunque lasciata credere, che i pazienti in stato vegetativo siano legati alle macchine: non è così, sono pazienti che hanno conservato tutte le funzioni biologiche, ma sono totalmente paralizzati; in modo particolare, e questa è una cosa che colpisce, possono aprire e chiudere gli occhi, seguendo il ritmo del sonno e della veglia.  







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