Religiosi pronti a restare nel nord dello Sri Lanka nonostante l’invito ad andarsene
Si fa sempre più complicata la situazione nel nord dello Sri Lanka dove ormai da settimane
infuriano i combattimenti tra l’esercito regolare e i ribelli delle Tigri Tamil. Ieri
è giunto l’invito da parte del presidente Rajapakse ai religiosi presenti nell’area
ad andarsene “per liberare la popolazione dalla morsa del terrorismo”. “Sentono che
il loro posto è con la gente, condividere questi momenti terribili e dare aiuto e
conforto” così alla Misna il vescovo di Jaffna, mons. Thomas Savundaranayagam, precisando
che “non intendiamo ordinare loro di lasciare la zona, ma naturalmente sono liberi
di farlo in qualunque momento”. Per il presule la presenza dei religiosi rende più
sensibile il governo sulla pericolosità della situazione per tutti i civili. Nelle
aree dei combattimenti sono 20 sacerdoti e 25 suore, originari delle diocesi di Mannar,
Mullaitivu, Kilinochchi e Vavuniya, che hanno voluto seguire gli sfollati. (B.C.)