2009-02-03 15:02:00

Eluana. Vescovi: stop ad alimentazione e idratazione è eutanasia, ma vicini a famiglia Englaro


La Parola di Dio è “la vera realtà sulla quale basare la propria vita”. Così oggi mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei, la Conferenza episcopale italiana, alla presentazione, presso la nostra emittente, del Comunicato finale dei lavori del Consiglio episcopale permanente che si è tenuto dal 26 al 28 gennaio scorsi. Affrontati anche i temi del sostegno alle famiglie in un momento di difficile congiuntura economica, immigrazione e la drammatica vicenda di Eluana Englaro. Massimiliano Menichetti:RealAudioMP3

E’ partendo dall’immagine dell’impegno silenzioso, amorevole delle suore della clinica Beato Luigi Talamoni di Lecco, che hanno accudito – fino alla notte scorsa – Eluana Englaro, che mons. Crociata, segretario generale della Cei, sollecitato dai giornalisti, a margine della presentazione del comunicato finale dei lavori del Consiglio episcopale permanente, ha affrontato il caso, ribadendo che "è a tutti evidente che qualsiasi azione volta ad interrompere l'alimentazione e l'idratazione si configurerebbe, al di là delle intenzioni, come un atto di eutanasia''. Ha quindi definito la vicenda una "contraddizione inconcepibile”:

 
“Da un lato, si toglie cibo e acqua, dall’altro lato si ricorre a sedativi e medicine per far sopportare l’effetto immediato – oltre quello ultimo della morte – di essere privata del sostegno vitale. E’ una cosa che ritengo, a rigor di logica, inconcepibile. Detto questo, voglio ribadire una cosa: l’assoluta vicinanza alla famiglia e alla ragazza stessa; io sono convinto che quando ci avviciniamo al mistero del dolore e della morte, bisogna tacere e, per chi crede, pregare”.

 
Spostandosi sul fronte del fenomeno migratorio, ha rimarcato la necessità del rispetto della diversità di culto e dei diritti umani:

 
“Il nostro compito è richiamare all’esigenza di una accoglienza nel rispetto delle leggi. Coniugare accoglienza e legalità e apprezzare gli sforzi di cercare accordi con i Paesi da cui provengono gli immigrati, ma una volta sul nostro territorio nazionale, gli immigrati sono persone da accogliere, persone di cui riconoscere e difendere i diritti fondamentali”.

 
Ma è ribadendo che la riscoperta della Parola di Dio, “capace di vincere il pessimismo e l'individualismo che tendono a chiudere la società contemporanea”, che mons. Crociata ha aperto la presentazione del comunicato finale dei lavori. Ha messo in evidenza che l’indebolimento del senso di Dio produce un affievolimento del senso dell’uomo e di riflesso, dell’etica, che non tarda a manifestare i suoi effetti negativi anche sul piano sociale ed economico. Da qui, il ruolo educativo della Chiesa quale autentico punto di riferimento sul territorio:

 
“Attraverso questo compito educativo che abbraccia tutte le attività della Chiesa: quelle esplicitamente evangelizzatrici, quelle esplicitamente educative nei confronti delle nuove generazioni, all’attività di solidarietà e di carità, alla celebrazione stessa. Tutte le attività della Chiesa concorrono a trasmettere, una presenza di Dio stesso in Cristo, che si rende continuamente attivo e presente”.

 
Centrale, per i vescovi, la solidarietà, rivolta in particolare a sostegno delle famiglie in difficoltà, che sarà rilanciata attraverso un’iniziativa nazionale. Infine, sollecitato dai giornalisti, sulla revoca della scomunica nei confronti della Fraternità San Pio X, il segretario generale della Cei ha ribadito la necessità della piena accettazione del Concilio Vaticano II.







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