Attesa per l’Incontro nazionale del rinnovamento giovanile cattolico a Panamá
“I giovani, testimoni della speranza” è il tema centrale del 30.mo Incontro nazionale
del Rinnovamento giovanile cattolico di Panamá che si terrà dal 5 all’8 febbraio.
Le riflessioni si svolgeranno nella diocesi di Chitré, il cui vescovo, mons. Fernando
Torres Durán, insieme con altri collaboratori dell’episcopato ha preparato le diverse
fasi del raduno con l’obiettivo di studiare da diverse ottiche pastorali il magistero
dell’enciclica Spe salvi di Benedetto XVI. Padre Pablo Hernández ha spiegato
alla stampa che, come sempre, l’incontro si propone di “offrire uno spazio adeguato
per sperimentare l’incontro personale con Cristo” per questo sarà data molta importanza
all’Eucaristia e alla Riconciliazione. I partecipanti rifletteranno anche sulla situazione
del Paese e in particolare sull’ultimo documento dell’episcopato prodotto al termine
della sua plenaria nei primi giorni di gennaio. In esso i presuli parlano di “un momento
di particolare importanza per la nazione, per via delle grandi opportunità di crescita
e progresso, ma anche perché all’orizzonte appaiono minacce e ombre” rischiose soprattutto
per i più poveri. Il Panamá, che il 3 maggio eleggerà il nuovo presidente, sta vivendo
“momenti delicati” per via della “mancanza di politiche in favore della sicurezza
cittadina” messa a repentaglio dall’incremento “del flagello della violenza negli
ultimi mesi”. Temendo che simili fenomeni possano riversarsi anche in campagna elettorale
i presuli, citando un loro documento del 2001, ribadiscono che “la democrazia non
si conquista in un istante ma in verità, è frutto di un lavoro continuo di ogni generazione
ed esige la partecipazione responsabile di ciascuno”. “Richiede – aggiungono - educazione
e allenamento, al fine di creare consenso morale, istituzioni efficaci, regole condivise
e, soprattutto senso del bene comune”. Oltre alla violenza, per i presuli la democrazia
è a rischio anche quando si lascia contaminare, come accade a Panamá, dal “flagello
della corruzione”. I vescovi, rivolgendosi a tutti i cittadini e in particolare ai
cristiani, ricordano che al momento di votare occorre tenere presente i “valori supremi
e superiori” sui quali si regge una comunità vera e rispettosa dell’integrità della
vita, delle norme etiche, della dignità e dei diritti dell’uomo, della centralità
e autentica natura della famiglia e del matrimonio. Prima di concludere, i presuli
ricordano le parole di Benedetto XVI durante la recente visita ad limina: “Riveste
un'urgenza particolare che la chiesa a Panamá – aveva detto il Papa - non smetta di
offrire luci che contribuiscano alla soluzione dei pressanti problemi umani esistenti,
promuovendo un consenso morale della società sui valori fondamentali”.(A cura di
Luis Badilla)