2009-02-02 14:23:13

Il cardinale Scola: si deve riscoprire il "capitale umano" per uscire dalla crisi


“La crisi economica deve portare a riscoprire l'autentico valore del capitale umano”. “La crisi economico-finanziaria può trasformarsi in un'occasione per uno scatto virtuoso di ciascuno di noi, accompagnato da una maggiore passione per la costruzione comune e realista della buona vita e del buon governo”. E’ quanto scrive il Patriarca di Venezia, cardinale Angelo Scola, nell'editoriale dell'edizione di gennaio della Rivista Humanitas (www.humanitas.cl) della Pontificia Università Cattolica del Cile. Il porporato – rende noto l’agenzia Zenit - sottolinea che “la crisi finanziaria mostra chiaramente l'esistenza di una certa involuzione antropologica ed etica, almeno nelle società avanzate”. Secondo il modello che ha prevalso fino a questo momento, “l'orizzonte della convivenza umana si centra sul presente a scapito del futuro e si preferisce l'effimero al duraturo, l'anonimo al personalizzato, l'individuale al comunitario”. “Sono questi – aggiunge - gli ambiti che dovrebbero essere oggetto di riflessione da parte di chi è impegnato personalmente nel mondo imprenditoriale, che affonda le proprie radici nella solida tradizione familiare e lavorativa, in cui è evidente il peso dell'esperienza comunitaria cristiana”. Il cardinale ribadisce anche l'importanza di incrementare il valore della prospettiva umana nelle relazioni economiche: “Nella crisi attuale, 'Stato e mercato' continuano a essere espressione di costituzione della società e della sua tradizione e del carattere attuale delle relazioni sociali”. “Quanto alle imprese – spiega – la crisi deve spingerle a un maggiore riconoscimento del peso del capitale umano”. Il cardinale Scola si chiede anche il senso dell'intervento statale in questa situazione storica. “Con la crisi – osserva il porporato - abbiamo sicuramente bisogno di 'più Stato', ma ne abbiamo bisogno per salvaguardare la società civile. Si pone indubbiamente un problema di efficienza, ma con un imprescindibile aspetto etico di equità”. Parallelamente, constata che “la Dottrina Sociale della Chiesa segnala instancabilmente la preponderanza della società civile anche in ambito economico”. Per questo, sottolinea che “nella congiuntura storica attuale, l'intervento dello Stato ha un carattere soprattutto d'emergenza, necessario per spezzare la catena della crisi”. (A.L.)







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