Benedetto XVI ai vescovi della Turchia: la laicità è un valore, ma lo Stato assicuri
la libertà religiosa dei cittadini
La distinzione tra sfera civile e religiosa va protetta, ma lo Stato deve al tempo
stesso garantire la libertà religiosa: è quanto sottolineato da Benedetto XVI nel
discorso ai vescovi della Turchia, ricevuti stamani in Vaticano in occasione della
visita ad Limina. Il Papa, che ha ricordato il suo viaggio in terra turca nel
2006, ha invitato cristiani e musulmani a lavorare assieme per la pace e la giustizia.
L’indirizzo d’omaggio al Pontefice è stato rivolto dal presidente della conferenza
episcopale turca, mons. Luigi Padovese. Il servizio di Alessandro Gisotti:
I cristiani
e i musulmani si impegnino assieme per l’uomo, per la vita, per la pace e la giustizia:
è l’esortazione di Benedetto XVI nel discorso ai vescovi turchi in visita ad Limina.
Il Papa ha ricordato che la Turchia è retta da una Costituzione che sostiene la laicità
dello Stato, anche se la maggior parte dei suoi abitanti sono musulmani. La
distinction entre la sphère civile et la sphère religieuse... “La distinzione
tra la sfera civile e quella religiosa - ha osservato il Pontefice - è certamente
un valore che va protetto”. Tuttavia, ha proseguito, lo Stato deve “assicurare in
maniera efficace ai cittadini e alle comunità religiose la libertà di culto”, rendendo
“inaccettabile qualsiasi violenza a danno dei credenti” di qualsiasi fede. In tale
contesto, il Papa ha elogiato la volontà di dialogo dei presuli con le autorità turche,
in particolare al fine di un “riconoscimento giuridico” della Chiesa cattolica e dei
suoi beni: Une telle reconnaissance ne peut qu'avoir... “Un
tale riconoscimento - ha affermato Benedetto XVI - non può che avere delle conseguenze
positive per tutti”. Ed ha espresso l’augurio che siano stabiliti dei “contatti permanenti”,
per esempio attraverso l’intermediazione di una Commissione bilaterale per studiare
le questioni che non sono ancora state risolte. Il Papa non ha poi mancato di soffermarsi
sull’Anno Paolino che, ha detto, ha un’importanza particolare nella terra dove l’Apostolo
delle Genti è nato ed ha fondato numerose comunità. Je me
réjouis vivement de la dimension oecuménique... “Mi compiaccio vivamente
- ha detto il Papa - per la dimensione ecumenica” impressa alle iniziative in Turchia
per l’Anno Paolino, ed ha auspicato che possano registrarsi nuovi progressi sul cammino
verso l’unità dei cristiani. D’altro canto, il Pontefice si è augurato che in Turchia
sia sempre più facilitato ai pellegrini l’accesso ai numerosi luoghi significativi
per la fede cristiana. L'existence de vos Eglise locales,
dans toute leur diversité... “L’esistenza delle vostre Chiese locali
in tutta la loro diversità”, è stata poi la sua riflessione, si situa nel prolungamento
di “una ricca storia caratterizzata dallo sviluppo delle prime comunità cristiane”.
E qui Benedetto XVI si è soffermato sui tanti discepoli di Cristo che hanno testimoniato
il Vangelo in Turchia fino al dono supremo della vita, come don Andrea Santoro. Il
loro esempio, ha proseguito, sia di incoraggiamento a testimoniare l’amore di Dio
per tutti gli uomini. Le peuple de Dieu trouvera un soutien
efficace... “Il popolo di Dio - ha detto ancora il Papa - troverà un
sostegno efficace alla sua fede e alla sua speranza nell’autentica comunione ecclesiale”.
Quindi, ha sottolineato che proprio i vescovi sono i primi responsabili della realizzazione
concreta di questa comunione. Questa unità, ha proseguito, trova una fonte vitale
nella Parola di Dio, come ribadito dal recente Sinodo dei Vescovi. E qui Benedetto
XVI ha rammentato che un momento significativo dell’assemblea sinodale è stato l’intervento
del Patriarca ortodosso ecumenico, Bartolomeo I. Nel suo discorso, il Papa ha infine
esortato sacerdoti e religiosi, spesso provenienti dall'estero, ad inserirsi sempre
meglio nella realtà locale turca. E, ancora, ha messo l’accento sull’importanza della
pastorale giovanile e sulla formazione dei laici.