Appello per la difesa e la sicurezza dei migranti africani
Picchiati, rapiti, gettati in pasto agli squali. I migranti irregolari, provenienti
soprattutto dall’Africa, subiscono spesso queste atrocità, durante i così detti “viaggi
della speranza” verso un Paese d’accoglienza. Lo ha rilevato l’International Catholic
Migration Commission (ICMC), che ha effettuato un monitoraggio sulle centinaia di
“carrette del mare” messesi in viaggio tra il 16 ed il 23 gennaio nelle acque africane.
Il quadro che ne è emerso è desolante: “Molti dei sopravvissuti a queste traversate
– afferma la Commissione all'agenzia Cisanews – sono rifugiati che arrivano dalla
Somalia o che vogliono sfuggire alle violenze perpetrate in Etiopia, Eritrea e Congo”.
“Gli uomini, le donne e i bambini che si mettono in viaggio - continua l’ICMC - vengono
spesso bastonati o sequestrati. I barconi che li trasportano sono così affollati che
alcuni, addirittura, muoiono soffocati. E in vista della terraferma, molti di loro
vengono gettati fuoribordo - a prescindere dal fatto che sappiano nuotare o no –
e si ritrovano in acque infestate dagli squali”. L’ICMC sottolinea poi come le procedure
carcerarie in Europa, negli Stati Uniti e in altre nazioni sviluppate siano sempre
più caratterizzate da un estremo affollamento, che porta a mescolare i criminali con
gli immigrati irregolari, e gli uomini con donne e bambini, anche nelle zone riservate
ai servizi igienici. Per questo, la Commissione cattolica lancia un appello ai governi,
alle istituzioni internazionali, alla società civile ed ai mass media perché rispondano
con urgenza ad una tale tragedia. Un secondo invito, infine, viene rivolto ai vescovi
di tutto il mondo, affinché guardino alla dignità, ai bisogni ed ai diritti di migranti
e rifugiati non solo dopo il loro arrivo nei Paesi di accoglienza, ma anche prima
e durante il viaggio. (I.P.)