2009-02-02 14:23:57

A Roma nuovo centro dei Salesiani per ragazzi ex detenuti


“In ogni giovane c'è un punto accessibile al bene, è compito dell'educatore scoprirlo”. Con queste parole San Giovanni Bosco spingeva, centocinquanta anni fa, ad accogliere i ragazzi più “difficili”, realizzando una pedagogia della speranza ancora utilizzata in ogni centro salesiano, dall'Europa all'Africa. Seguendo la prospettiva di questa antropologia cristiana venerdì scorso è stata inaugurata a Roma, la città con il più alto numero di arresti di minori in Italia, la nuova sede del centro di accoglienza della comunità educativo-pastorale ‘Borgo Ragazzi Don Bosco’. La struttura si trova a Centocelle, zona periferica della capitale. A parlare di promozione dei ragazzi in difficoltà, attraverso un'ottica di assunzione cosciente di responsabilità da parte del giovane emarginato, erano presenti diversi ospiti, tra cui il presidente della provincia Nicola Zingaretti, ed il direttore del Borgo salesiano, Piero Lalla, e molti altri “amici” di Don Bosco. Il centro – rende noto RomaSette - sarà diurno e polifunzionale per il recupero di minori a rischio, primi fra tutti i ragazzi usciti dal carcere o che sono stati sottoposti a provvedimenti penali alternativi alla detenzione. “Dietro a processi di crisi e di difficoltà – ha spiegato Zingaretti - si innescano processi di emarginazione e di esclusione sociale; i salesiani hanno un potente mezzo per contrastare, correggere e alleviare i processi devastanti che portano ad un imbarbarimento della società”. “Ci sentiamo impegnati – ha concluso Lalla – ad educare con il cuore di Don Bosco i giovani allo sviluppo integrale della loro vita, soprattutto dei più poveri e svantaggiati, promuovendo i loro diritti. Vogliamo essere testimoni di una società e di una Chiesa impegnate a valorizzare e includere”. (A.L.)







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