2009-02-01 15:51:16

“L’Amore divino cura e salva”, il tema della Giornata della sofferenza per le Missioni in Costa Rica


Il prossimo 8 febbraio, la domenica precedente la Giornata Mondiale del Malato dell'11 febbraio, si celebra in Costa Rica la “Giornata nazionale della sofferenza per le Missioni”. Elieth Robles Garbanzo, Segretaria delle Pontificie Opere Missionarie del Paese ha parlato dell'iniziativa all'agenzia Fides. Il tema scelto per la Giornata di quest’anno è “L’Amore divino cura e salva”, frase che Benedetto XVI pronunciò durante la sua visita a Lourdes. La Giornata della sofferenza vuole motivare ogni ammalato, ogni anziano, ogni persona privata della libertà e sofferente o che si sente abbandonata, ad offrire il proprio dolore fisico o morale per le missioni sparse nel mondo intero. A questo proposito – come spiega la Segretaria delle POM – sono stati preparati manifesti, un Bollettino speciale e stampati con la preghiera. Questo materiale è stato distribuito nelle parrocchie di tutto il Paese. In occasione della Giornata, inoltre, la Tv nazionale trasmetterà la Santa Messa celebrata dal Promotore Nazionale dell’Unione dei Malati Missionari (U.E.M.), don José Ángel Durán Guzmán. Nel Bollettino speciale, il Direttore Nazionale delle POM del Paese, padre Edgar Orozco Alfaro, ha spiegato che l’Unione dei Malati Missionari “è formata da ammalati considerati soci attivi, ossia da tutte quelle persone che sono disposte ad offrire i loro dolori, malattie, sofferenze e disabilità per le missioni, per i missionari e per i non cristiani”. Da parte sua, don José Ángel Durán Guzmán, promotore Nazionale dell’U.E.M, ha affermato che sono molte le cose che si possono fare per celebrare questa Giornata "nelle parrocchie, negli ospedali, con incontri con gli ammalati". "Ore Sante, visite e riflessioni sul senso della malattia". In pratica, “si può offrire consolazione a coloro che soffrono continuamente nella vita, a volte in maniera silenziosa. In questo modo potrà esserci un grande beneficio per le missioni in tutto il mondo”. (V.V.)







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