2009-02-01 15:41:49

Un islamico moderato eletto nuovo presidente della Somalia


Il parlamento della Somalia, riunito a Gibuti, ha eletto ieri il nuovo presidente. Si tratta dell’islamico moderato Sheikh Sharif Ahmed. Succede ad Abdullahi Yousuf Ahmed, dimessosi nel dicembre scorso. Il nuovo capo di Stato ha avuto la meglio sul figlio del defunto presidente Mohamed Siad Barre, la cui destituzione nel 1991 segnò l'inizio della lunga guerra civile somala. Il servizio di Giancarlo La Vella:RealAudioMP3

Obiettivo primario di Sheikh Sharif Ahmed è quello di riavvicinare le fazioni in conflitto facendo uscire il Paese dal caos politico e sociale in cui si trova ancora oggi. Una situazione di totale anarchia, che ha visto prevalere a volte i cosiddetti “signori della guerra”, a volte le milizie islamiche delle Corti e in cui si sono inserite anche le truppe etiopiche. Sui compiti del neopresidente, si sofferma Massimo Alberizzi, esperto di Africa del Corriere della Sera:

 
"Sicuramente di cercare di pacificare il Paese. Lui è in mezzo tra la linea laica del vecchio presidente, Yousuf Abdullahi Yousuf, e quella dura degli islamici fondamentalisti. Ce la farà a mettere assieme le due forze? Bisogna riuscire a capire se gli altri – che per l’appunto chiedono invece la repubblica islamica – riusciranno, in qualche modo, ad accordarsi con Sheikh Sharif Ahmed".

 
L’uomo del dialogo, quindi, che dovrà affrontare anche altri problemi, come quello della pirateria, per esempio…

 
Sì, però la prima cosa da affrontare è il fatto che, all’interno del Paese, metà o forse tre quarti della popolazione, è appunto in mano agli islamici che non lo riconoscono. Non hanno riconosciuto quest’elezione e continuano la loro lotta; poi, adesso, credo che lui il primo viaggio lo farà in Etiopia, come per dire: “Allora, etiopi, non facciamoci più la guerra”. Quindi sarà assalito dicendo: “Vedete, questo è un amico degli etiopi, dobbiamo combatterlo”. C’è anche la questione della pirateria: ci sono una cinquantina di navi da guerra, che sono già state autorizzate a tutte le operazioni antipirateria, sia dal vecchio governo somalo sia dalle Nazioni Unite. Però mi pare – proprio un paio di giorni fa – che è stata risparmiata una nave italiana, ed adesso invece è stata attaccata e 'catturata' una nave tedesca: mi pare, quindi, che la pirateria goda di ottima salute.

 
C’è poi il grave problema umanitario, che da sempre colpisce il Paese: c’è una speranza di soluzione? Massimo Alberizzi:

 
"Tutto è legato alla guerra: le carestie sono legate alla guerra, c’è il banditismo. Per esempio, le Nazioni Unite ed il World Food Programme cercano di distribuire cibo, ma poi uccidono gli organizzatorì, perché in realtà la distribuzione del cibo è un’arma di guerra. I fondamentalisti vogliono avere il monopolio di questo perché, ovviamente, dietro la distribuzione di cibo, c’è anche il reclutamento della gente. E' tutto collegato. E’ ovvio, quindi, che sul cibo si gioca una battaglia più grossa – purtroppo – di quello che è la crisi umanitaria. Si gioca la battaglia politica tra fondamentalisti e moderati".







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