La missione dei salesiani al centro, ieri, dell'omelia del cardinale Bertone per la
festa di San Giovanni Bosco
Una grande folla di fedeli si è riunita ieri pomeriggio nella Cattedrale di Bologna
per festeggiare San Giovanni Bosco. La Messa è stata presieduta dal Segretario di
Stato vaticano cardinale Tarcisio Bertone che, al termine della celebrazione,
è stato salutato dalla famiglia salesiana bolognese con un caloroso applauso. Il servizio
di Stefano Andrini:
“Ogni volta
che celebriamo San Giovanni Bosco, noi ammiriamo il dono del Signore, fatto alla Chiesa
e alla società tutta mediante questo umile ma straordinario sacerdote piemontese:
il dono di un’opera tutta dedicata ai giovani, nella quale si può riconoscere il prolungamento
dell’amore di Cristo per i piccoli e i poveri”. Lo ha detto a Bologna il segretario
di Stato cardinale Tarcisio Bertone durante la celebrazione eucaristica in occasione
della festa del fondatore dei salesiani. Dopo il saluto dell’arcivescovo cardinale
Carlo Caffarra, il segretario di Stato ha trasmesso ai fedeli, che affollavano la
Cattedrale, la benedizione del Santo Padre. “Vi assicuro - ha detto il cardinale
Bertone - che egli vuole molto bene alla Famiglia salesiana e la segue con paterna
sollecitudine”.
Nell’omelia, il cardinale ha ricordato
il gesto di Gesù (“chiamò a sé un bambino e lo pose in mezzo a loro”). In questo gesto,
ha commentato il segretario di Stato “ si ritrova tutto don Bosco. Mettere al centro
il bambino è, infatti, una delle scelte di Cristo che più ha trovato seguito e suscitato
'fantasia di carità' nella storia della Chiesa”. D’altra parte, ha proseguito, “il
primato dei piccoli nel Regno dei cieli la Chiesa lo mette in pratica con l’impegno
di innumerevoli sacerdoti, catechisti, insegnanti, animatori; con iniziative solide
e stabili, come solido e stabile era – ed è così ancora oggi – l’Istituto Salesiano
di Bologna, costruito a tempo di record tra il 1897 e il 1898”. Quel fervore di costruzione,
ha osservato il cardinale “era spinto dalla Parola del Signore, che aveva trovato
in Don Bosco un testimone profetico e al tempo stesso concreto, capace di coinvolgere
per il bene dei giovani persone di idee e condizioni sociali molto diverse.
Anche
a Bologna fu così: l’Istituto Salesiano sorse grazie al concorso solidale di tanti
bolognesi, celebri e anonimi, che furono felici di contribuire ad un’opera sociale
e apostolica tanto importante: assicurare un presente dignitoso e preparare un futuro
carico di speranza ai ragazzi e ai giovani”. Tutti ci rendiamo conto, ha affermato
il cardinale, “di quanto ciò sia attuale pure per l’Italia di oggi! E questo sotto
due aspetti, che sono anche due emergenze: l’aspetto del lavoro, con il problema della
disoccupazione e della precarietà giovanile; e quello dell’educazione”. “Sono passati
tanti anni dai tempi di don Bosco”, ha concluso il cardinale Bertone. “L’Italia è
molto cambiata. Ma il cuore dei giovani no, non è cambiato! E’ come quello dei ragazzi
che don Bosco accoglieva nel suo primo oratorio. Ecco perché la missione dei salesiani
è attuale oggi come allora”.