Doveva essere una giornata di festa e invece si è trasformata in un ennesimo esempio
di violenze dei radicali indù contro i cristiani e le conversioni dei tribali. Centinaia
di fedeli cattolici sono stati picchiati, umiliati, derisi e cacciati via. Lo rende
noto l'agenzia AsiaNews. Il 24 gennaio diverse centinaia di cattolici hanno attraversato
il Brahmaputra per raggiungere Majuli. Situata nel mezzo del fiume lungo il suo tratto
indiano, nello distretto di Jorhat dello stato di Assam, l’isola è molto nota. La
piccola comunità dell’isola, per lo più composta da tribali Mishing, festeggiava l’ordinazione
sacerdotale del primo prete cattolico nato a Majuli, Hemonto Pegu. Per l’occasione,
il parroco, padre Bartholomew Bhengra, aveva invitato sacerdoti e fedeli delle comunità
più vicine a partecipare alla celebrazione presieduta da mons. Joseph Aind, vescovo
salesiano di Dibrugarh. Dopo l’ordinazione le diverse comitive hanno preso la strada
del ritorno verso il fiume; poi alcune jeep su cui viaggiavano religiosi sono state
fermate da una folla di locali appartenenti alle comunità tribali. La comunità di
Mariani, la più numerosa presente all’ordinazione composta da circa 400 persone, sulla
strada verso l’imbarco del battello è stata fermata da una folla di 600 persone. I
sacerdoti e i fedeli presenti sui pullman sono stati tirati fuori dal veicolo e malmenati.
Dopo le violenze li hanno costretti anche a camminare a piedi nudi per 5 chilometri, per
raggiungere l’imbarco del battello, continuando ad insultarli lungo il tragitto. Le
autorità sono intervenute e i pullman occupati dagli studenti della Holy Cross School
di Naojan sono stati scortati dalla polizia, ma comunque bersagliati dal lancio di
sassi. Le autorità hanno poi allestito dei battelli per le comitive di fedeli e alle
6 ella sera i gruppi hanno potuto attraversare di nuovo il fiume. (V.V.)