Convegno alla Cattolica di Roma su gravidanza ed embrioni
Fino a dove può eticamente arrivare la medicalizzazione verso la donna in stato di
gravidanza? Quanto possono essere dannose le tecniche invasive verso il bambino? Questi
sono alcuni importanti interrogativi su cui si sono soffermati, questa mattina, presso
l’Università Cattolica di Roma, i ginecologi delle cinque cliniche universitarie della
capitale, riuniti in un convegno, sul tema “L’insegnamento della bioetica nella medicina
sperimentale”. Il convegno si è svolto in occasione della XXXI Giornata per la vita
che sarà celebrata domani in tutta Italia. Purtroppo, ha spiegato il professor Alessandro
Caruso, ginecologo presso il policlinico Gemelli, oggi sono moltissime le donne che,
a causa dei consulti sbagliati o solo per paure personali, decidono di porre fine
alla loro gravidanza. Proprio per evitare queste situazioni, dal 2000, è stato creato
un telefono rosso dove queste donne possono telefonare e parlare con ginecologi esperti,
dei loro dubbi e delle loro paure. Fino ad oggi abbiamo ricevuto oltre 50 mila telefonate
e l’85% delle future mamme ha portato a termine la gravidanza. E un altro tema molto
spinoso, affrontato durante il convegno, è stato quello degli embrioni congelati;
attualmente, ha spiegato il professor Antonio Lanzone, dell’Università Cattolica,
solo in Italia sono oltre 30 mila gli embrioni congelati e di questi, quasi quattro
mila orfani cioè non riconosciuti dai genitori. Il loro destino è ancora incerto ed
è per questo motivo che bisogna far conoscere a tutti questo grande problema etico
e morale. (A cura di Marina Tomarro)