Benedetto XVI alla Cisl: dalla crisi economica si esce cambiando i rapporti tra mercato
e lavoro, con la concertazione e la solidarietà. Il ruolo del sindacato è fondamentale
Una “nuova sintesi” tra mercato, capitale e lavoro, che non dimentichi la solidarietà
e la dignità di chi lavora e ricorra in maniera “serrata” alla concertazione tra le
parti sociali, superando i particolarismi. E’ questa, secondo Benedetto XVI, l’opportunità
che la crisi economica mondiale schiude all’umanità di oggi. Il Papa ne ha parlato
ricevendo questa mattina in Vaticano i dirigenti della Cisl, una delle massime organizzazioni
sindacali italiane, che celebra i 60 anni di fondazione, oggi guidata dal segretario
generale, Raffaele Bonanni. Il servizio di Alessandro De Carolis:
Oltre un
secolo di studi e di magistero sociale da parte della Chiesa offrono gli strumenti
per “leggere” cause e vie d’uscita da una crisi economica mondiale che, se genera
certamente allarme, può essere sfruttata come trampolino di lancio per ripensare gli
attuali meccanismi finanziari. E’ il primo pensiero che Benedetto XVI affida agli
esponenti della Cisl, riuniti nella Sala Clementina: “La
grande sfida ed opportunità che la preoccupante crisi economica del momento invita
a saper cogliere, è di trovare una nuova sintesi tra bene comune e mercato, tra capitale
e lavoro”. Il Papa ha poggiato la sua riflessione sugli
insegnamenti della Dottrina sociale della Chiesa i quali, ha ricordato, fin dall’alba
del XX secolo - con la celebre Enciclica di Leone XIII Rerum novarum - difesero l’“inalienabile
dignità dei lavoratori”, e contribuirono a promuovere la visione cristiana del lavoro.
In epoca recente, ha proseguito il Pontefice, tanto la Centesimus annus quanto la
precedente Laborem exercens di Giovanni Paolo II hanno sviluppato questo specifico
magistero. E la sostanza, ha affermato Benedetto XVI citando la seconda delle due
Encicliche di Papa Wojtyla, è che “la Chiesa non ha mai smesso di considerare i problemi
del lavoro all’interno di una questione sociale” che “condiziona” singoli e famiglie
e che chiede sia affrontata con l’arma della solidarietà: “Per
superare la crisi economica e sociale che stiamo vivendo, sappiamo che occorre uno
sforzo libero e responsabile da parte di tutti; è necessario, cioè, superare gli interessi
particolaristici e di settore, così da affrontare insieme ed uniti le difficoltà che
investono ogni ambito della società, in modo speciale il mondo del lavoro. Mai come
oggi si avverte una tale urgenza; le difficoltà che travagliano il mondo del lavoro
spingono ad una effettiva e più serrata concertazione tra le molteplici e diverse
componenti della società”. Del resto, ha osservato il Papa,
il “richiamo alla collaborazione” - antico quanto la Bibbia - acquista un senso particolare
nei momenti difficili: “L’auspicio è quindi che dall’attuale
crisi mondiale scaturisca la volontà comune chi dai vita a una nuova cultura della
solidarietà e della partecipazione responsabile, condizioni indispensabili per costruire
insieme l’avvenire del nostro pianeta”. Ricordando come
le più recenti Encicliche sociali avevano riconosciuto “il ruolo e l’importanza strategica
dei sindacati”, Benedetto XVI ha concluso rivolgendo alla Cisl questa esortazione: “Il
mondo ha bisogno di persone che si dedichino con disinteresse alla causa del lavoro
nel pieno rispetto della dignità umana e del bene comune. La Chiesa, che apprezza
il ruolo fondamentale dei sindacati, vi è vicina oggi come ieri, ed è pronta ad aiutarvi,
perché possiate adempiere al meglio il vostro compito nella società”.