2009-01-30 15:33:42

Incontro a Mosca tra Raul Castro e Medvedev


Faccia a faccia oggi a Mosca tra il presidente cubano, Raul Castro, ed il suo omologo russo, Dmitri Medvedev. Al centro dei colloqui, la firma di una serie di accordi economici finalizzati a rinforzare le relazioni tra i due Stati. Sul significato politico di questo appuntamento, Salvatore Sabatino ha chiesto un'opinione a Fulvio Scaglione, vicedirettore di Famiglia Cristiana ed esperto di politica russa:RealAudioMP3

R. - Credo si possano identificare almeno due direttive. La prima, è certamente il desiderio della Russia di muoversi nel mondo e riguadagnare un certo margine di azione - per così dire - geostrategico. Cuba per la Russia non è importante tanto perché è un vecchio ricordo dei tempi sovietici, quanto perché è vicina agli Stati Uniti: dimostra ancor più simbolicamente che la Russia si muove nel vasto spazio mondiale e non solo nel vecchio spazio post-sovietico come ci si potrebbe aspettare. L’altra questione, è che proprio per la sua posizione geografica, Cuba sarà un testimone indiretto degli eventuali cambiamenti della politica estera americana con Obama: una politica estera, quella eventualmente condotta da Obama, in cui molti sperano per riposizionarsi rispetto agli Stati Uniti.

D. - Secondo te, sullo scenario mondiale si può parlare in qualche modo di un lento ritorno alla politica dei blocchi contrapposti?

R. - Io credo che la politica dei blocchi contrapposti sia stata riportata in auge dalla Casa Bianca gestita da Bush perché era chiaramente una politica del “noi contro loro”, dove questo “loro” di volta in volta cambiava: una volta erano gli arabi, una volta i musulmani estremisti, un’altra volta gli "Stati-canaglia", un’altra volta la Russia. Io credo che il mondo abbia subìto un atteggiamento di quel genere da parte dell’America di Bush e che adesso si stia tornando lentamente ad una maggiore saggezza e forse alla normalità.

D. - Un incontro importante quello di oggi tra Raul Castro e Medvedev, che giunge a poche ore dalle dichiarazioni di Fidel Castro circa la restituzione da parte di Washington della base militare di Guantanamo. Come si possono immaginare i rapporti tra Stati Uniti e Cuba nei prossimi anni?

R. - Non so dire con quale velocità, però credo che il "castrismo" morirà con Fidel Castro. Lo stesso Raul Castro sarà costretto in qualche modo ad aprire l’isola e inevitabilmente aprire l’isola vorrà dire aprirla in qualche modo alla presenza americana. Dubito molto che gli Stati Uniti abbiano intenzione di restituire Guantanamo ai cubani e credo proprio che preferiscano aspettare la scomparsa del vecchio leader per poi trattare - da una posizione evidentemente di forza - con una nuova leadership, che sarà in qualche modo costretta ad accettare la realtà dei fatti. e cioè che l’America è vicina, grande e potente, che la geografia ha un senso esattamente come ce l’ha per l’Ucraina rispetto alla Russia.







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