Prosegue negli Stati Uniti la campagna della Chiesa in difesa della vita
Si intensifica l’impegno della Chiesa negli Stati Uniti a favore della vita dal suo
concepimento fino alla sua morte naturale. Nei giorni scorsi – riferisce l’Osservatore
Romano – è stata presentata a Harrisburg, in Pennsylvania, una rete di mobilitazione
cattolica che opererà in modo indipendente dalla Conferenza episcopale degli Stati
Uniti ma in maniera capillare per arrivare a sensibilizzare i giovani cattolici. L'iniziativa
è stata avviata grazie ai primi finanziamenti arrivati dalle sorelle di Saint Joseph
of Medaille fra le quali figura suor Helen Prejean, autrice del libro autobiografico
“Dead Man Walking”, dedicato ai condannati che attendono l'esecuzione nel braccio
della morte. La stessa religiosa, illustrando la nuova iniziativa, ha sottolineato
anche l’importanza del contatto con quanti sono attualmente nel braccio della morte
delle carceri statunitensi e con i familiari dei condannati a morte. A favorire questa
vicinanza anche la presenza della nuova rete di mobilitazione sul social network Facebook
con un rimando al sito internet contenente materiale informativo in inglese e in spagnolo.
“La Chiesa negli Stati Uniti – ricorda il quotidiano della Santa Sede - è impegnata
da lungo tempo per l'abolizione della pena capitale”. Il documento di base, risalente
al 2005, è “A Culture of Life and the Penalty of Death”. “Rinnoviamo la nostra comune
convinzione - hanno scritto i vescovi - che sia tempo per la nostra nazione di abbandonare
l'illusione che possiamo proteggere la vita sopprimendo la vita”. “Porre fine alla
pena di morte – continuano i presuli - potrebbe essere un importante passo per allontanarsi
da una cultura della morte e costruire una cultura della vita”. In base agli ultimi
dati resi noti dalla Conferenza episcopale statunitense, attualmente nel braccio della
morte delle carceri dei 35 Stati dove è ammessa la pena capitale sono ospitate 3.300
persone. La Corte Suprema degli Stati Uniti, recentemente, ha stabilito limiti all'uso
della pena capitale dichiarando incostituzionale la sua applicazione in casi nei quali
l'imputato sia minore di 18 anni, minorato mentale, quando non ci si trovi di fronte
all'esecuzione di un omicidio o per omicidio non intenzionale. (B.C.)