Lo sfruttamento delle terre da parte dei latifondisti al centro del Forum sociale
mondiale
Una legge per confiscare le proprietà dei latifondisti, laddove viene scoperto il
lavoro degli schiavi, una piaga dimenticata del Brasile di oggi. E’ la proposta lanciata
nella giornata panamazzonica del World Social Forum alle organizzazioni che rappresentano
gli indigeni e dalla Commissione per la pastorale della terra della Conferenza episcopale
brasiliana. Oggi, in Amazzonia, sopravvivono circa 300 mila indigeni spesso in povertà
ed emarginati, sfruttati dai latifondisti e dagli interessi del grande capitale. La
foresta amazzonica è, infatti, oggetto dell’interesse di lobby brasiliane e internazionali
che vorrebbero sfruttare intensamente la terra per il bestiame, i cereali, i biocarburanti
e i minerali. Chi si oppone viene eliminato. Negli ultimi 40 anni almeno 900 persone
sono state uccise tra attivisti, sindacalisti e anche religiosi. Finora nessun mandante
è mai stato incriminato. La posizione della Chiesa cattolica è stata ribadita al Forum
da mons. Roque Paloschi, vescovo di Roraima, che da anni denuncia lo sfruttamento.
Secondo il presule, la Conferenza episcopale brasiliana è dalla parte degli indigeni,
che sono all’80% cattolici. Il vescovo ha chiesto che non venga deciso dall’esterno
quale sarà il futuro della foresta, che non è patrimonio solo del Brasile ma con la
sua cultura è un tesoro per tutta l’umanità. (Da Belem, Paolo Lambruschi)