2009-01-28 15:24:04

Italia: Pax Christi celebra il 50.mo dell'annuncio del Concilio


Sono trascorsi 50 anni dall’annuncio dell’indizione del Concilio Vaticano II da parte di Papa Giovanni XXIII, il 25 gennaio 1959. In memoria di quell’evento, Pax Christi Italia ha tenuto nei giorni scorsi il suo Consiglio Nazionale, svoltosi a Tavarnuzze, in provincia di Firenze. Il Concilio Vaticano II, si legge nel comunicato finale dell’incontro, “costituì una nuova primavera per la Chiesa, che seppe trovare, al proprio interno, energie fresche e insospettate per portare, con parole attuali e perciò comprensibili, agli uomini e alle donne del nostro tempo, l’annuncio antico e pur sempre nuovo del Vangelo”. L’assise conciliare, continua la nota, “seppe leggere i segni dei tempi, non più come una minaccia, ma quale invito sollecito e creativo dello Spirito, affinché “le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono”, fossero “pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo” e perché nulla di genuinamente umano non trovasse eco nel loro cuore (Gaudium et Spes 1)”. Per questo, Pax Christi Italia “riafferma la profonda convinzione della perenne validità di quell’evento, unita alla consapevolezza che molte delle intuizioni e delle direttive conciliari attendono ancora di essere pienamente realizzate”. Tra queste, il Movimento cattolico per la pace ne individua soprattutto due: “la necessità di un mutuo rispetto e sincero apprezzamento tra i credenti delle diverse tradizioni religiose (Nostra Aetate) e l’inalienabile diritto di professare e celebrare liberamente la propria fede (Dignitatis Humanae)”. Inoltre, il Consiglio nazionale ha individuato nella tematica conciliare il principio ispiratore del prossimo Congresso, si terrà dal 24 al 26 aprile 2009. La scelta del tema, conclude la nota, è dovuta alla consapevolezza che “soltanto in una prospettiva di fede si possa cogliere e valorizzare la ricchezza delle differenti sensibilità e carismi, componendole in quella “convivialità delle differenze” che don Tonino Bello ci ha indicato quale strumento irrinunciabile per comporre insieme il mosaico della Pace”. (I.P.)







All the contents on this site are copyrighted ©.