2009-01-28 15:17:05

Indigeni protagonisti al Forum di Belém. A Davos apre il Forum dei Grandi


Inaugurato ieri festosamente con una Marcia per le strade di Belém, guidata da migliaia di indigeni giunti da tutto il Pianeta - a cui è stata dedicata la prima Giornata - il World Social Forum, dove fino a domenica nello Stato del Parà in Brasile sono attese oltre 100 mila persone, di 5000 organizzazioni di 150 Paesi, per animare gli innumerevoli eventi previsti. Qui a Belém in Brasile e non a Davos in Svizzera - dove si è aperto invece oggi l’antagonista World Economic Forum - i leader latinoamericani - il presidente brasiliano da Silva, quello venezuelano, Chavez, l'ecuadoriano Correa, il paraguayano Lugo, e il boliviano Morales - si sono dati appuntamento per discutere le contromisure atte a fronteggiare la crisi economica globale. Intanto nella piccola cittadina di Davos, sotto una spessa coltre di neve, sono arrivati 2500 delegati di un centinaio di Stati ai più alti livelli del mondo politico, economico, accademico e della società civile per delineare il futuro prossimo, tra paure e speranze. Nella prima affollatissima sessione - stamane – economisti di vari Paesi si sono interrogati su come superare lo stallo nella crescita economica. Gli stimoli fiscali dei Governi – è stato detto – sono necessari ma non bastano a risolvere la crisi finanziaria mondiale. Bisogna evitare il protezionismo, che sta riemergendo, coordinare le azioni da intraprendere – sono tutti convinti – anche per spostare risorse dai Paesi industrializzati a quelli in via di sviluppo e soprattutto fare pulizia nei bilanci bancari eliminando gli asset cosidetti ‘tossici’ e dare poi nuove regole alla finanza. Sulle cifre, difficile per tutti fare previsioni. Davos, Belem: è forse giunto il momento di fare cadere la barriere tra i due Forum perché si dialoghi dall’alto e dal basso allo scopo di offrire un futuro migliore a tutta l’umanità. (A cura di Roberta Gisotti) RealAudioMP3







All the contents on this site are copyrighted ©.