La Conferenza vescovi-ulama adotta un piano per favorire la pace a Mindanao
“Un sistema di consultazioni destinato a divenire un esempio di applicazione sul campo
di nuovi metodi per conseguire una pace effettiva”. Così all’Osservatore Romano monsignor
Fernando Capalla, arcivescovo di Davao City, ha spiegato il piano messo a punto dalla
conferenza vescovi-ulama per sostenere la ripresa dei negoziati tra rappresentanti
del governo delle Filippine e i leader del Fronte islamico di liberazione Moro. “Un
articolato piano – ha aggiunto il presule - per l’avvio di ampie consultazioni e per
favorire il dialogo tra le diverse componenti di questa regione”. Il progetto è stato
elaborato con l’aiuto di accademici delle università di Mindanao nell’intento di “assicurare
la pace a tutti senza violare il rispetto dei diritti di ciascuno”. Il piano sostituisce
un precedente memorandum di accordo sui domini ancestrali che non è mai stato applicato
per la mancanza di consultazioni e per “una semplificazione irrealistica – ha detto
mons. Capalla – della rappresentanza delle varie componenti che ha scontentato la
popolazione”. Il 4 agosto 2008, alla vigilia della firma del memorandum, le trattative
si erano bloccate a causa di un provvedimento emesso dalla Corte suprema di Manila
e gli scontri erano ripresi. Per questo il presidente delle Filippine Arroyo aveva
chiesto aiuto ai leader religiosi per far ripartire il negoziato. (B.C.)