2009-01-24 15:31:36

Messaggio dell’arcivescovo di Mombasa sulla carestia che affligge il Kenya


È un messaggio che invita alla riconciliazione quello scritto da mons. Boniface Lele, arcivescovo di Mombasa, in Kenya. Il testo arriva, infatti, in un momento critico per il Paese africano, gravato da una forte carestia. “In molte zone – scrive mons. Lele – sono mancate le piogge, con una conseguente carenza di cibo, dovuta ai mancati raccolti dei campi. E alla fine, naturalmente, tutto ciò ha provocato la carestia che ora opprime la nazione”. Ma le radici del problema, sottolinea l’arcivescovo di Mombasa, partono da lontano, esattamente dalle violenze scatenatesi nel dicembre del 2007, dopo le elezioni presidenziali: la guerra civile che ne seguì, infatti, afferma il presule, “ha spostato e fermato molte persone addette alla produzione alimentare”, con il risultato che oggi “circa 10milioni di persone soffrono la fame” in Kenya. “Molti abitanti delle zone rurali – osserva poi mons. Lele – riescono a procurarsi un solo pasto al giorno, spesso sbilanciato dal punto di vista nutrizionale, e a volte neanche quello. Ciò ha comportato un grave aumento delle malattie e delle morti, in assenza di un adeguato sistema immunitario”. Quindi, il presule si sofferma sulla salvaguardia dell’ambiente: “Le nostre foreste – dice – si stanno estinguendo a causa di una speculazione sulle risorse energetiche, che porta a bruciare o a vendere la legna ad un prezzo irrisorio, solo per sopravvivere. Il risultato allarmante è che l’ambiente sta sprofondando in un degrado crescente”. L’arcivescovo di Mombasa si rivolge, poi, agli insegnanti del Paese, entrati in sciopero allo scopo di ottenere un aumento salariale: pur comprendendo le motivazioni di tale protesta, il presule invita i docenti ad “ascoltare la voce della ragione”, poiché “la nazione sta sprofondando nella carestia” ed auspica che il governo e gli insegnanti si siedano intorno ad un tavolo, raggiungendo “una soluzione amichevole”, attraverso il dialogo. In questo modo, continua mons. Lele, si eviterà che, a causa della chiusura delle scuole, gli adolescenti cadano vittime della prostituzione, del lavoro minorile e dell’abuso di droghe. Il messaggio si conclude, quindi, con un invito collettivo al Paese, perché tutti aiutino gli abitanti delle zone rurali, in un clima di dialogo e di riconciliazione. (I.P.)







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