2009-01-24 15:30:06

Giornalismo e Internet al centro di un confronto promosso a Milano dal cardinale Tettamanzi


Il giornalismo ai tempi di Internet: confronto fra l’arcivescovo di Milano, il cardinale Dionigi Tettamanzi, e due direttori di testate giornalistiche, Ferruccio De Bortoli e Gianni Riotta, per la festa del patrono dei giornalisti San Francesco di Sales. L’incontro si è tenuto oggi al Circolo della Stampa a Milano. Il servizio è di Fabio Brenna: RealAudioMP3


Internet non cancellerà la professione giornalistica anzi richiede già giornalisti che sappiano guidare in mezzo a tante immagini, notizie e dati. Serve il giornalismo perché l’alternativa è il conformismo o la "narcosi quotidiana", ha subito chiarito il direttore del Sole 24 Ore, Ferruccio De Bortoli. E’ indispensabile la mediazione di un professionista dell’informazione perché su Internet stanno prevalendo le tenebre, ha invece avvertito il direttore del Tg1, Gianni Riotta. Le tenebre come lettura accomodante di ciò che accade o falsamente alternativa, ma che rientra in logiche di appartenenza o schemi precostituiti. Ecco perché serve il giornalista anche su Internet, ha concordato il cardinale Dionigi Tettamanzi: un professionista capace di interpretare il reale, che tenta spiegazioni, che fa sintesi, che compone il quadro. Ecco la riflessione del porporato:

 
“Noi non cesseremo mai di avere bisogno del vostro mestiere, del vostro servizio, cari giornalisti. In ogni epoca, anche nell’epoca di Internet. Non penso che la tecnologia prevarrà sull’uomo, mettendo continuamente in gioco la vostra umanità, la vostra persona, le vostre idee, la vostra visione di vita e lasciatemi dire – perché no? – la vostra coscienza anzi, in sintesi, il vostro cuore”.
 
I media tradizionali devono certo prendere atto della voglia di protagonismo che viene dai blog piuttosto che dai social network, ha detto ancora De Bortoli, ma la memoria collettiva e la coscienza pubblica possono solo essere implementati da Internet, un mondo non esente da rischi, ha evidenziato Riotta:

 
“E’ vero che i media tradizionali – televisione e giornali – hanno un forte problema di creatività e che Internet svolge un ruolo positivo di controllo; allo stesso tempo, però, non sappiamo chi mette l’informazione su Internet e potremmo arrivare al rischio di una frammentazione per cui alla fine ci saranno sei miliardi di blog per sei miliardi di esseri umani: ognuno si scrive e si legge da solo …”.
 
Per reggere allora a queste sfide, il cardinale Tettamanzi ha sottolineato il bisogno di una comunità dietro lo strumento e dunque di giornalisti che riscoprono la passione degli esordi, il senso di servizio sociale, la sfida di scovare segni di speranza che ci sono sempre, anche in questi nostri travagliati giorni.







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