I vescovi europei: cristiani e musulmani uniti nella costruzione della società
Come configurare oggi l’incontro con i musulmani d’Europa? E’ la domanda che ha fatto
da sfondo ai lavori del Comitato per le relazioni con i musulmani in Europa (Crme)
che si è riunito a Monaco di Baviera dal 19 al 21 gennaio. Il tema dell’incontro è
stato: “Reazione ad una nuova realtà: musulmani d’Europa e la formazione di religiosi
e collaboratori pastorali”. Il mandato della durata di 6 anni, conclusosi proprio
con l’incontro di Monaco, consisteva, come riferisce l’Agenzia Sir, nella preparazione
di orientamenti per le Chiese e nell’elaborazione, assieme ai musulmani, di posizioni
comuni riguardo a questioni che sorgono nel contesto socio-politico in cui viviamo.
Il Comitato, sostenuto dalla Conferenza delle Chiese europee (Kek) e dal Consiglio
delle Conferenze Episcopali d’Europa (Ccee), aveva già affrontato l’argomento nel
corso del primo mandato, e nel 1991 aveva presentato delle raccomandazioni. “Negli
ultimi anni la geografia religiosa è molto cambiata, – osservava una nota del Ccee
– i musulmani si sono organizzati, dispongono di centri religiosi ed in tutti i Paesi
europei si è impegnati a definire modalità adeguate per la formazione di imam ed insegnanti
di religione”. “La società europea è diventata multireligiosa – conclude la nota -
ed in questo nuovo contesto cristiani e musulmani devono testimoniare la loro fede
in un unico Dio per responsabilmente contribuire, con questa loro fede, alla costruzione
della società”. Al comitato, che conta attualmente 15 membri provenienti da 12 Paesi
europei e da Chiese diverse, prendono parte anche un inviato della Santa Sede e del
Consiglio ecumenico delle Chiese. (F.C.)