Inizia domani a Roma il 17. mo Congresso nazionale dell’Ucsi
“La crisi del sistema dei media in Italia. Informazione senza etica?” E’ questo il
tema del 17.esimo Congresso nazionale dell’Unione Cattolica della Stampa Italiana
(Ucsi) che aprirà i battenti domani pomeriggio a Roma, presso l’Auditorium del Pontificio
Consiglio delle Comunicazioni Sociali. “Sarà l’occasione per invitare alla riflessione
il giornalismo italiano sulla inderogabile esigenza di un’autoriforma che ponga la
qualità al centro del prodotto informazione” spiega il presidente nazionale Massimo
Milone. “L’obiettivo è duplice” continua il numero uno dell’Ucsi. “Tutelare i soggetti
più deboli dell’opinione pubblica e dar vita, al tempo stesso, ad un comitato che,
sotto l’egida del Capo dello Stato, con alte rappresentanze delle professioni, contribuisca
a definire regole nuove e certe per un’informazione che rischia di essere travolta
da tecnologie, mercati, superficialità d’analisi e crisi d’identità profonda”. Con
un occhio attento alle giovani generazioni di giornalisti “per i quali” secondo Milone
“il solo bagaglio tecnicistico non può bastare per costruire una presenza professionale
che ha forti responsabilità civili e sociali nel paese”. Nell’occasione l’Ucsi, che
celebra quest’anno i 50 anni di attività, ricorderà, con un intervento del sottosegretario
alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, la figura di Emilio Rossi, già numero
uno dell’associazione laicale, presidente del Centro Televisivo Vaticano, dirigente
Rai, e presidente del Comitato Minori, recentemente scomparso. A Rossi è stato intitolato
un premio che verrà consegnato a “5 testimoni che onorano il giornalismo italiano
e che da sempre sono cristianamente ispirati nella professione”. Si tratta del direttore
del quotidiano "Avvenire", Dino Boffo, il direttore della Sala Stampa della Santa
Sede, padre Federico Lombardi, il direttore della TGR Angela Buttiglione, il dirigente
Rai, già più volte direttore del Tg1 Albino Longhi, e Angelo Paoluzi, coordinatore
del laboratorio della scuola di giornalismo dell’Università LUMSA. Al centro dei lavori
congressuali, la riforma del sistema radiotelevisivo e la proposta di un servizio
pubblico ispirato a criteri di qualità, pluralismo e rispetto dell’utente. “L’Ucsi”
rileva Milone “è consapevole che le nuove frontiere della comunicazione sono di certo
nuovi sistemi di garanzia, con tutti gli attori che devono rivedere le proprie rigidità
e posizioni, ma sono anche contemporaneamente sistemi di responsabilità degli operatori
nei confronti del cittadino”. Alla due giorni prenderanno parte, tra gli altri, mons.
Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali,
mons. Mariano Crociata, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana,
Angelo Scelzo, sottosegretario del Pontificio delle Consiglio Comunicazioni Sociali
e padre Pasquale Borgomeo consulente ecclesiastico dell’Ucsi. (A cura di Davide
Dionisi)