Congo: le violenze del Lra causano nuove vittime e profughi
Resta alto il clima di violenze nella Repubblica Democratica del Congo. A tre settimane
dagli attacchi contro alcune città della regione nord-orientale di Haut-Uèlè, Faradje
e Doruma in particolare, il Lord Resistance Army (Lra) continua i suoi attacchi mortali
contro la popolazione civile. Secondo un comunicato dell’organizzazione umanitaria
Medici Senza Frontiere, dopo l'attacco alla città di Tora, sabato 17 gennaio, “sono
state prese di mira le località di Sambia, Subani, Akwa, e Tomati” e ieri sono state
viste “arrivare a piedi le prime persone in fuga da quelle zone”, mentre “diverse
decine di migliaia di persone sarebbero ancora in cammino, sulle piste di terra a
sud del parco di Garamba, alla ricerca di un posto sicuro”. In questi territori –
spiega Msf - dove i villaggi e le città sono particolarmente sparpagliati, è particolarmente
difficile conoscere il numero esatto dei profughi e delle vittime. Un’inchiesta condotta
sul posto dall’organizzazione Human Rights Watch riferisce di “oltre 600 uomini, donne
e bambini assassinati e più di 500 giovani rapiti” nel periodo delle festività natalizie.
Ad ostacolare il lavoro degli operatori umanitari è soprattutto lo stato costante
di insicurezza: “La situazione è davvero allarmante – riferisce Charles Gaudry, capo
missione di Msf sul posto – E’ sempre più difficile per il nostro team recarsi in
queste città per valutare i bisogni dei profughi, allestire cliniche mobili ed eventualmente
trasportare i feriti nell’ospedale di Dungu”. Nella regione di Haut-Uèlè – si legge
nel comunicato di Msf – “la situazione umanitaria è drammatica (…) ed è molto difficile
intervenire. La popolazione non ha solo un grande bisogno di assistenza, ma soprattutto
di protezione”. (C.D.L.)