2009-01-20 14:30:30

Il caso Englaro. Intervento del cardinale Caffarra a difesa della vita


“L’ipotizzato ricovero di Eluana Englaro in una struttura sanitaria della nostra Regione sarebbe non per la vita ma per la soppressione della vita”. E’ quanto si legge in un comunicato dell’arcidiocesi di Bologna a firma del cardinale Carlo Caffarra. “Come cristiano e come vescovo – scrive il porporato - debbo denunciare con ogni forza il porre in essere una tale eventualità”. “Sarebbe un atto gravissimo in primo luogo contro Dio – si legge ancora - e poi contro ogni essere umano” perché si vedrebbe violata la dignità della persona che “sopravvive alle più crude offese della malattia, persino nella estrema fragilità e impotenza di una condizione deprivata della coscienza”. “La vita umana innocente non è un bene che si possa espropriare” ha ammonito l’arcivescovo di Bologna che ha invitato la Regione Emilia Romagna a rispettare i valori della Carta Costituzionale che “non consente pratiche eutanasiche né ammette che si possa negare ad alcuno il sostegno vitale dell’alimentazione e dell’idratazione”. “Quando avviene che una società trasforma in licenza di uccidere, o di uccidersi, una legittima libertà di scelta del trattamento terapeutico – ribadisce il cardinale Caffarra - è tempo che quella società faccia una seria riflessione sul suo destino”. Infine il porporato invita a pregare per Eluana Englaro in occasione della imminente celebrazione della “Giornata per la vita”. (B.C.)







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