Ieri giornata di studi su San Paolo all’Università Gregoriana di Roma
La giornata di studi dedicata dalla Pontificia Università Gregoriana a Paulo Apostolo
Martyri per celebrare l’Anno Paolino è stata caratterizzata ieri pomeriggio da
cinque relazioni di crescente interesse, a cominciare da quella di mons. Antonio Pitta,
docente di Teologia alla “Lateranense”, sulla realtà storico-sociologica di Roma all’epoca
dell’Apostolo come emerge dalla parte conclusiva della sua Lettera ai Romani. L’onomastica
del capitolo 16 dimostra, ha detto, che le comunità romane – dalla connotazione domestica,
intragiudaica e di umile estrazione – pur non essendo fondate da Paolo, conoscono
e tendono a strumentalizzare il suo modo di concepire le relazioni con la Legge e
la tradizione ebraica, divise come sono tra “puri” e “impuri” nella comunione di mensa.
Un’affascinante indagine sulla genesi e lo sviluppo della cosiddetta Iohannipolis
- l’insediamento urbano e monastico che si sviluppa nel Medioevo attorno alla Basilica
di San Paolo che porta il nome di papa Giovanni VIII (872-882) e di cui non vi è
più traccia dalla fine del 1300 - è stata compiuta dall’archeologa Lucrezia Spera
del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, direttrice dei recenti scavi attorno
alla Basilica. Un sito intorno al quale si svolgerà il primo aprile un convegno a
Roma. Il padre gesuita Jos Janssens della “Gregoriana”, ha fatto una relazione sui
monumenti paleocristiani di Roma nei quali sono raffigurati gli apostoli Pietro e
Paolo; Caterina Papi dell’ “Antonianum” sull’apostolo Paolo si è occupata delle iscrizioni
cristiane di Roma e infine Ottavio Bucarelli della “Gregoriana” ha analizzato la devozione
e il pellegrinaggio alla tomba di Paolo dall’antichità al Medioevo. (A cura di
Graziano Motta)