2009-01-20 15:52:15

Gaza: regge la tregua, grave la questione umanitaria


In concomitanza con il ritiro delle truppe dello Stato israeliano dalla Striscia di Gaza, la diplomazia internazionale cerca di promuovere il processo di pace e di ricostruzione nella regione: ieri, in Kuwait, si è svolto un vertice dei Paesi arabi alla presenza del segretario generale dell’Onu, Ban Ki Moon, che da stamani si trova in missione a Gaza. E proprio nel fronte arabo sono emerse difficoltà ad arrivare ad una posizione politica comune. Il servizio di Giancarlo La Vella:RealAudioMP3

Ban Ki-moon è giunto a Gaza stamattina, dopo l’autorizzazione alla visita data dal premier israeliano, Olmert. Altre tappe della missione: le zone di confine e la città ebraica di Sderot, la più bersagliata dai razzi di Hamas. In concomitanza con la visita, violenti incidenti si sono verificati tra miliziani palestinesi e soldati israeliani. Obiettivo primario del segretario generale dell’Onu è rendersi conto della situazione umanitaria dopo 22 giorni di bombardamenti. Secondo fonti delle Nazioni Unite, sono 50 mila i senza tetto e 500 mila le persone senza acqua. Ieri, Ban Ki-moon ha partecipato in Kuwait al vertice arabo straordinario, in cui si è parlato proprio delle misure immediate per far fronte alla grave emergenza in cui versa la popolazione della Striscia. Tuttavia, manca una presa di posizione politica comune sulla crisi, che avrebbe dovuta essere ufficializzata stamani in un dichiarazione finale.  Il fronte arabo, per diversità di vedute, ha riferito stamani alla stampa il ministro degli Esteri iracheno, Zebari, non appare, dunque, unito sulle soluzioni della crisi. Ieri, il presidente palestinese, Abu Mazen, aveva esposto in Kuwait la sua idea: elezioni generali subito e formazione di un governo di unità nazionale. E oggi, sul terreno, ci sono stati momenti di forte tensione, quando in Israele è arrivata la notizia del lancio di due colpi da mortaio nel sud dello Stato ebraico. Poi, una portavoce dell'esercito israeliano ha smentito l’episodio, che avrebbe significato - dopo appena tre giorni - il fallimento di una tregua sia pur fragile, ma sostenuta con forza da tutta la comunità internazionale. Comunque, non tutte le fazioni palestinesi hanno aderito alla tregua e la possibilità di violazioni è sempre molto alta.







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