Dura reazione dei cattolici inglesi ai test prenatali per individuare l’autismo
Uno studio fatto da un team di scienziati dell’Università di Cambridge, in Gran Bretagna,
sulla possibilità di individuare la nascita di un bambino autistico attraverso un
semplice test prenatale, ha scatenato la reazione e la preoccupazione del mondo cattolico.
Il primo ad intervenire è stato il portavoce della conferenza episcopale di Inghilterra
e Galles che ha esortato a “riscoprire la dignità fondamentale e il valore di ogni
vita umana dai suoi inizi”. La direttrice di un istituto bioetico cattolico, il “Linacre
Centre for healthcare ethics”, ha detto, come riporta il quotidiano “L’Osservatore
Romano”, che “a meno che non esista un trattamento prenatale per l'autismo, un test
sarebbe disastroso”. “Tutte le persone autistiche – ha continuato la direttrice -
hanno lo stesso diritto di vivere degli altri. I genitori dei bambini autistici dovrebbero
essere sostenuti e non invitati a porre fine alla vita dei figli prima ancora di averli
conosciuti”. Il professore di Cambridge Simon Baron-Cohen, che ha guidato le ricerche,
si difende affermando che la sua scoperta non costringerà i genitori a porre fine
alla gravidanza, ma li informerà, l’aborto poi rimarrà una loro scelta. Al progetto
di individuare l’autismo tramite amniocentesi, si oppongono anche i genitori di bambini
che presentano il problema perché temono che ciò porti a una maggior discriminazione
e a meno aiuti per i loro figli. (F.C.)