Il Papa al concerto nella Cappella Sistina in onore del fratello Georg: la musica
porta nel mondo la bellezza di Dio
“Il Signore ti doni ancora anni buoni in cui tu possa vivere la gioia di Dio e la
gioia della musica”: è l’augurio che Benedetto XVI ha rivolto, ieri sera, al fratello
Georg al termine di un Concerto nella Cappella Sistina in occasione del suo 85.mo
genetliaco. L’evento in onore di mons. Georg Ratzinger, Maestro di Cappella emerito
del Duomo di Ratisbona, è stato celebrato con un’esecuzione della Messa in do minore
di Mozart da parte del Coro dei “Regensburger Domspatzen”. L’indirizzo d’omaggio al
Pontefice è stato rivolto damons. Gerhard Ludwig Müller, vescovo di Regensburg.
A margine del concerto, il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Gianni Letta,
ha consegnato a mons. Georg Ratzinger, l'onorificenza della Gran Croce della Repubblica
italiana. Il servizio di Alessandro Gisotti: (musica)
Il
servizio alla Chiesa e l’amore per la musica hanno sempre contraddistinto la vita
di Joseph e Georg Ratzinger. Al termine del concerto, Benedetto XVI è tornato con
la mente al lontano 1941 quando su iniziativa del fratello si recarono assieme al
Festival di Salisburgo:
“Potemmo allora assistere ad alcuni splendidi
concerti e, tra questi, nella Basilica abbaziale di San Pietro, all’esecuzione della
Messa in do minore. Fu un momento indimenticabile, il vertice spirituale, direi, di
quella nostra gita culturale”. Anche
se allora ero un ragazzino, ha proseguito a braccio in tedesco, “ho capito che avevamo
vissuto qualcosa di diverso da un semplice concerto: quello era stata musica in preghiera”.
In quella Messa di Mozart, ha detto ancora, “avevamo potuto sfiorare qualcosa della
magnificenza e della bellezza di Dio stesso”. Benedetto XVI ha quindi ricordato le
difficoltà degli anni giovanili del fratello:
Als
Du zur Welt kamst, war die Inflation kaum zu Ende, ... “Quando sei nato
– ha rammentato – l’inflazione era appena finita e la gente, anche i nostri genitori,
avevano perso tutti i loro risparmi. Poi è venuta la crisi economica mondiale, la
dittatura nazista, la guerra, la prigionia”. Dopo il conflitto, ha ricordato il Papa,
“con nuova speranza e gioia, in una Germania distrutta e dissanguata, abbiamo iniziato
la nostra strada”. Ha così sottolineato la duplice vocazione del fratello Georg alla
musica e al sacerdozio, “una che abbracciava l’altra”, ed ha messo l’accento sull’esperienza
con i “Regensburger Domspatzen”. Un incarico, ha rilevato, in cui mons. Ratzinger
ha potuto “servire sacerdotalmente la musica e trasmettere al mondo e all’umanità
la gioia per l’esistenza di Dio tramite la bellezza della musica e del canto”. Quel
coro, nato più di mille anni fa, ha ribadito, “portava nel mondo la gioia e la bellezza
di Dio”. Il Santo Padre ha quindi augurato al fratello di poter ancora vivere anni
contraddistinti dalla gioia di Dio e della musica. E, parlando nuovamente in italiano,
ha messo l’accento sul valore spirituale della Messa di Mozart:
“Formulo
l’auspicio che la splendida musica ascoltata, nel contesto unico della Cappella Sistina,
contribuisca ad approfondire il nostro rapporto con Dio; serva a ravvivare nel nostro
cuore la gioia che scaturisce dalla fede, perché ciascuno se ne faccia convinto testimone
nel proprio quotidiano ambiente di vita”. (musica)