La Chiesa avrà presto cinque nuovi Beati, tra cui don Carlo Gnocchi, apostolo dei
mutilatini
La Chiesa avrà presto 5 nuovi Beati. Il Papa, ricevendo stamani l’arcivescovo Angelo
Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha autorizzato la promulgazione
dei relativi decreti. Tra i prossimi Beati ci saranno anche il Venerabile Servo di
Dio Ciriaco Maria Sancha Y Hervás, arcivescovo di Toledo e cardinale, fondatore dell'Istituto
delle Religiose di Carità del cardinale Sancha; il Venerabile Servo di Dio Carlo Gnocchi,
sacerdote diocesano e fondatore dell'Opera Pro Iuventute; il Venerabile Servo di Dio
Bernardo Francesco De Hoyos, sacerdote professo della Compagnia di Gesù; il Venerabile
Servo di Dio Raffaele Rafiringa (al secolo: Luigi), fratello professo dell'Istituto
dei Fratelli delle Scuole Cristiane; il Venerabile Servo di Dio Eustachio Kugler (al
secolo: Giuseppe), religioso professo dell'Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio.
Sono state inoltre riconosciute le virtù eroiche del Servo di Dio Giovanni De Palafox
Y Mendoza, vescovo di Osma; del Servo di Dio Roberto Spiske, sacerdote diocesano e
fondatore della Congregazione delle Suore di Sant'Edvige; della Serva di Dio Carolina
Beltrami, fondatrice dell'Istituto delle Suore Immacolatine di Alessandria; della
Serva di Dio Maria Dell'immacolata Concezione Salvat Y Romero (al secolo: Maria Isabella),
superiora generale dell'Istituto delle Suore della Compagnia della Croce; della Serva
di Dio Liberata Ferrarons Y Vivés, Laica, del Terz'Ordine dei Carmelitani. Nel corso
dell’Udienza privata concessa il 22 dicembre 2008 al cardinale Tarcisio Bertone, segretario
di Stato, il Santo Padre ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare
il Decreto riguardante le virtù eroiche del Servo di Dio Giuseppe Tous Y Soler, sacerdote
professo dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini e fondatore delle Suore Cappuccine
della Madre del Divino Pastore. Sulla figura di don Carlo Gnocchi, l’apostolo dei
mutilatini ascoltiamo il servizio di Sergio Centofanti.
Carlo
Gnocchi nasce a San Colombano al Lambro, in provincia di Milano, il 25 ottobre 1902
dal padre Enrico, marmista, e da mamma Clementina, sarta. A 2 anni perde il padre.
A 22 è ordinato sacerdote. Nel 1940, con l’ingresso dell’Italia nella seconda guerra
mondiale, si arruola volontariamente come cappellano militare del Battaglione degli
Alpini ‘Val Tagliamento’, partecipando alla campagna di Grecia. Parte poi per la Russia
come cappellano degli Alpini della Divisione Tridentina; la disastrosa ritirata del
gennaio 1943, che vide la morte di numerosi soldati, lo porta ad una profonda crisi
spirituale. Il male che sperimenta gli provoca dubbi e domande sulla bontà di Dio.
Nel buio si affida al Signore della storia imparando a capire il valore salvifico
della sofferenza degli innocenti. E’ in quel periodo che matura in lui il desiderio
di assistere gli orfani dei suoi alpini, i mutilatini di guerra, vittime dei bombardamenti
e degli ordigni bellici scoppiati fra le loro mani e dei disabili di ogni genere.
Decorato con medaglia d’argento al valor militare, negli anni 1944-45 partecipa alla
Resistenza subendo anche il carcere. Nel 1947 fonda l’Istituzione ‘Pro infantia mutilata’
che nel 1953 cambia denominazione in ‘Fondazione Pro Juventute’. Don Carlo Gnocchi
è stato il “don Bosco” di Milano. Alla sua morte, avvenuta il 28 febbraio 1956, volle
che le sue cornee venissero espiantate per donarle a due ragazzi ciechi. Si era agli
albori della cultura dei trapianti d’organi. "In un mondo come il nostro, inaridito
e agitato – diceva don Carlo Gnocchi - è necessario mettere olio d'amore sugli ingranaggi
dei rapporti sociali e formare nuclei di pensiero e di resistenza morale per non essere
travolti".