Gaza: tregua più vicina. Bombe su una scuola gestita dall’Onu
Dopo 21 giorni di feroci combattimenti tra Hamas ed esercito israeliano nella Striscia
di Gaza riprende vigore l’ipotesi di una possibile tregua unilaterale da parte di
Israele. Il governo del premier Ehud Olmert potrebbe decidere oggi in tal senso dopo
le assicurazioni di Egitto e Stati Uniti che si sono adoperati nella mediazione. Intanto,
nella notte nuovi bombardamenti israeliani nella Striscia hanno colpito infrastrutture
palestinesi facendo salire il bilancio dei morti a 1133. Graziano Motta:
Nonostante
tutto l’ipotesi di un cessate il fuoco a Gaza appare più vicino dopo la firma a Washington
di un memorandum d’intesa fra Stati Uniti e Israele. Elena Molinari:
Il conflitto
in corso nella Striscia di Gaza interroga la società israeliana, come testimonia il
dibattito di oggi sul quotidiano Haaretz che ha pubblicato gli annunci funebri delle
centinaia di bambini palestinesi uccisi. L’editorialista Gideon Levy chiede che si
fermi “la sfrenata follia d’Israele” mentre lo scrittore Abarham Yehoshua accusa hamas
di strumentalizzare i civili”.Ma per avere un quadro di quello che è l’opinione pubblica
israeliana in questo momento, Gabriella Ceraso ha sentito Sergio della Pergola, da
oltre 40 anni a Gerusalemme e docente di demografia all’Università ebraica della città:
Una giornata
di preghiera per la pace in Terra Santa in risposta ai numerosi appelli del Papa.
L’ha indetta l’Azione cattolica in Italia e contemporaneamente in diversi paesi del
mondo per domenica, 18 gennaio, mese generalmente dedicato alla preghiera per la pace.
Ma qual è l’opinione dell’Associazione riguardo al conflitto in corso a Gaza? Ascoltiamo,
al microfono di Debora Donnini, Franco Miano presidente dell’azione cattolica italiana: