Forse un ex seminarista tra gli assassini del missionario ucciso in Kenya
Avrebbe già un volto e un’identità, quella di un ex seminarista che studiava proprio
nell’Istituto dei missionari della Consolata a Langata dove è avvenuto l’omicidio,
uno dei due uomini sospettati di essere gli assassini di padre Giuseppe Bertaina,
il missionario ucciso ieri mattina in Kenya. Secondo la testimonianza del giovane
che ha scoperto il cadavere del sacerdote, tre persone, due uomini e una donna, erano
appena usciti dalla stanza: uno dei due uomini sarebbe stato riconosciuto dal testimone
come un ex compagno di studi cacciato dal seminario. Mentre i due uomini sono riusciti
a lasciare indisturbati l’edificio, la donna è stata fermata dalla polizia. Aveva
con sé alcuni libretti degli assegni intestati a padre Bertaina. Una rapina finita
in tragedia, dunque, appare per ora la morte del missionario, “un episodio di cronaca
nera sintomatico del malessere sociale non solo di Nairobi, ma di molte città africane”,
ha commentato padre Giulio Albanese, direttore delle riviste delle Pontificie Opere
Missionarie italiane. Intanto il missionario ucciso è stato ricordato dal nipote,
Carlo Cometto, come un “uomo che ha dedicato più di cinquant’anni alla formazione
dei sacerdoti in Africa”. (A cura di Roberta Barbi)