Ucciso in Kenya padre Giuseppe Bertaina missionario della Consolata: aveva 82 anni
“Un fatto inspiegabile, preghiamo per lui e per i suoi assalitori”: così, i confratelli
di padre Giuseppe Bertaina, missionario della Consolata ucciso questa mattina presso
l’Istituto di Filosofia dei missionari a Langata, periferia di Nairobi, in Kenya.
Padre Bertaina, 82 anni, era nativo di Cuneo ed era stato ordinato sacerdote nel 1951,
da anni lavorava in Africa in qualità di insegnante ed ultimamente ricopriva l’incarico
di amministratore dell’Istituto di Filosofia dei missionari della Consolata a Nairobi.
Il servizio di Massimiliano Menichetti:
Sono
il raccoglimento, la preghiera costante, che occupano questi istanti di dolore, da
quando i confratelli di padre Giuseppe Bertaina hanno saputo del suo assassinio avvenuto
questa mattina tra le 11.00 e le 12.30, ora di Nairobi. Tra le ipotesi quella di un
furto, ma non si esclude alcuna pista. Ai nostri microfoni, padre Marino
Gemme, raggiunto telefonicamente presso la Casa provinciale di Nairobi
dei Missionari della Consolata: R. – Hanno visto la porta chiusa,
bussavano, ma nessuno rispondeva. Poi hanno sfondato la porta e hanno trovato il suo
corpo legato mani e piedi. Le notizie sono poco attendibili. Non si può dire che sia
un furto. Non si sa, fin tanto che non faranno gli accertamenti. Siamo rattristati
e preghiamo per lui. Padre Giuseppe ha lavorato per anni a fianco
degli ultimi. Qual è la situazione a Langata? Padre Giuseppe Ettorri,
amico di vecchia data di padre Bertaina, appena rientrato da Nairobi: R.
– E’ una zona che si sta sviluppando molto. C’è una buona concentrazione di istituti
religiosi, per via appunto della nostra scuola di filosofia e di teologia, lì vicino
c’è anche un’università cattolica. Questa è un po’ la situazione locale del Kenya,
ma adesso influisce anche la situazione internazionale: i casi di povertà stanno aumentando
e quindi aumentano questi casi di furti e di banditi che assalgono anche le case religiose. D.
– Qual è il suo ricordo di padre Giuseppe? R. – Un uomo proprio
buono, calmo. Ha praticamente dedicato tutta la sua vita alla scuola. Prima di venire
a Nairobi era a Sagana, responsabile di una scuola tecnica. E’ uno di quei missionari
che ha dedicato tutta la vita all’educazione, alla formazione e, ultimamente, aveva
messo su questa scuola di filosofia. Per me, oltre che un confratello, è stato anche
un amico. Ed anch’io sono un po’ smarrito perché è difficile, non solo non dare una
spiegazione, ma anche accettare cose di questo genere. E’ una persona che ha dato
tutta la sua vita all’Africa, alla missione, allo sviluppo.