2009-01-15 15:02:24

La BCE taglia il costo del denaro portandolo al minimo storico


Importante taglio del costo del denaro da parte della Banca Centrale Europea. Una decurtazione di mezzo punto percentuale che ha portato il tasso principale di Eurolandia dal 2,50% al 2%, segnando così il minimo storico dal 2003. Sono stati ridotti rispettivamente all'1% e al 3% anche il tasso sui depositi e quello marginale. Attesa per le reazioni sui mercati che ieri hanno chiuso in negativo. Stamani anche la Borsa di Tokyo ha terminato la seduta in ribasso del 4,92%.

Crisi del gas
Forse ad una svolta la crisi del gas tra Russia e Ucraina. Sabato è previsto un incontro a Mosca tra il premier russo Putin e il suo omologo ucraino Tymoshenko per trovare una soluzione dopo l’ennesimo blocco del transito di gas verso l’Europa. Al summit prenderà parte anche una delegazione europea a patto che il vertice non sia “una scusa” per un nuovo ritardo nelle forniture. Anche stamani nessun flusso di gas è stato segnalato né in entrata né in uscita. Intanto, nel corso di un incontro a Berlino tra il premier britannico Brown e il cancelliere tedesco Merkel, quest’ultima ha criticato Mosca sottolineando che rischia di perdere credibilità per la crisi del gas. Solo lunedì scorso era stata trovata un’intesa tra le parti sul sistema di sorveglianza del transito, ma le esportazioni non erano riprese.

Pakistan
Ondata di arresti in Pakistan per gli attentati di Mumbai del novembre scorso costati la vita a 170 persone. Le autorità di Islamabad hanno fermato a Karachi, nel sud del Paese, 124 membri del gruppo terroristico Lashkar-e-Taiba. Inoltre, sono stati chiusi cinque campi di addestramento.

Somalia
Nuove violenze in Somalia. E’ salito ad almeno 14 vittime civili il bilancio degli scontri avvenuti ieri nella capitale Mogadiscio, quando miliziani delle deposte Corti islamiche hanno attaccato a colpi di mortaio il palazzo presidenziale. Gli scontri sono avvenuti in concomitanza col ritiro da Mogadiscio delle forze militari etiopi, che supportano il governo provvisorio della Somalia: le operazioni di rientro dei soldati ad Addis Abeba sono state completate questa mattina. Sul significato di queste nuove violenze il commento di Anna Bono, ricercatrice di storia e istituzioni dell’Africa presso l’Università di Torino, intervistata da Giada Aquilino:RealAudioMP3


R. – Il significato di questa recrudescenza di violenza è che una parte dei protagonisti di questo conflitto - che dura da diciotto anni - probabilmente approfitterà della situazione per cercare di migliorare ancora la sua posizione nel Paese. Si tratta dell’unione delle Corti Islamiche e delle sue milizie che, sconfitte nel 2006, poi nei mesi successivi hanno ripreso terreno conquistando anche parte del territorio somalo e città importanti come Merka e Kismayo. Le Corti non hanno però sottoscritto l’accordo di pace dello scorso agosto, a Gibuti, che avrebbe dovuto stabilizzare la situazione ed essere il preambolo di una rinegoziazione dei rapporti di forza dei contendenti.  
D. – In questi anni, da una parte c’è stato chi ha ritenuto la presenza etiopica troppo ingombrante, e dall’altra chi ha temuto – e teme tutt’ora – una spallata della rivolta estremista islamica. Perché?
 
R. – Da un lato c’è chi ritiene la presenza dell’Etiopia un’ingerenza, bisogna considerare che questi due Paesi sono stati nemici per decenni; d’altra parte, il governo e le istituzioni politiche somale non sono in grado di tutelarsi, di difendersi, di controllare il territorio e di impedire alle frange dello schieramento antigovernativo più estreme – quelle che si ritiene siano legate al terrorismo internazionale e d’ispirazione fondamentalista – di cercare di eroderne il potere. 
D. – La popolazione civile, martoriata dalle violenze e in fuga, in questi mesi, dagli scontri, oggi in che condizioni vive?
 
R. – E’ la realtà di un progressivo sgretolamento della vita sociale, della vita civile e della vita economica. Si parla soltanto negli ultimi 24 mesi di circa un milione di sfollati e da 16 a 20 mila vittime civili, alle quali bisogna aggiungere tutte le persone che muoiono di stenti. Bisogna sottolineare poi che è mancata la leadership del Paese; questi capi clan che continuamente promettono di trovare accordi, di sedersi attorno a un tavolo, di condividere il potere e poi non riescono a farlo, non si decidono a farlo, mostrano di non avere volontà di farlo.
 
Somalia: appello per le suore rapite
Un appello al rilascio delle suore italiane, rapite al confine tra Kenya e Somalia lo scorso 10 novembre, è stato lanciato oggi dal Parlamento Europeo. In una risoluzione sulla situazione nel Corno d'Africa, l’assemblea di Strasburgo ha chiesto al governo di Mogadiscio di condannare il sequestro di suor Maria Teresa Olivero e suor Caterina Giraudo e di adoperarsi per una risoluzione immediata.

Zimbabwe
Nuovi spiragli per la risoluzione della crisi politica in Zimbabwe. Il leader dell’opposizione Tsvangirai ha annunciato un prossimo incontro con il presidente Mugabe per discutere della formazione di un governo di unità nazionale.

Italia-immigrazione
In Italia si discute e si polemizza dopo le misure intraprese dal governo in materia di immigrazione. La maggioranza difende il reato di clandestinità, contenuto nel disegno di legge sulla sicurezza, e passato ieri al Senato. Così come ribadisce, nonostante le critiche anche dei vescovi italiani, la volontà di aumentare la tassa sul permesso di soggiorno e di aggiungere quella sulla cittadinanza. Forti le critiche di molte associazioni che definiscono discriminatorie queste misure. Francesca Sabatinelli ha intervistato Antonio Russo, responsabile immigrazione per le Acli:RealAudioMP3


R. – Noi abbiamo ribadito, nel corso di questi mesi, che ci sembra che l’Italia stia procedendo sicuramente nella direzione della non integrazione degli immigrati perché, anche rispetto a questi ultimi provvedimenti, non comprendiamo il motivo per il quale si introduce questo reato di clandestinità. In verità, abbiamo anche qualche difficoltà nel comprendere la norma perché è un provvedimento non chiaro. Cosa succederà nel momento in cui gli immigrati pagheranno l’ammenda che pure è stata prevista dalla norma? Acquisiranno, di fatto, il diritto di essere cittadini italiani o saranno comunque espulsi così com’è previsto dalla norma? C’è un’incomprensione rispetto a questo argomento che ci lascia perplessi; noi ci saremmo augurati che invece la norma andasse verso l’integrazione degli immigrati, cittadini che contribuiscono a migliorare l’Italia; sono quelli che normalmente accudiscono i nostri figli, i nostri anziani, sono i soggetti che lavorano, che producono e fanno sì che anche l’economia di questo Paese migliori. Non comprendiamo veramente questo provvedimento, come non comprendiamo il provvedimento per il quale dovrebbero versare una tassa di 200 euro. Ricordiamo che già oggi gli immigrati pagano una tassa di 70 euro.

D. – Per riassumere: per le Acli questi provvedimenti sono ritenuti prima di tutto inapplicabili e controproducenti perché comunque non sono dei passi avanti verso l’integrazione che invece, secondo voi, è la vera emergenza?
 
R. – Secondo noi è l’emergenza; secondo noi è anche un po’ la sfida di questo Paese, quella dell’integrazione. Stiamo di fronte ad una negazione di diritti fondamentali degli uomini. Alcuni di questi soggetti non hanno altre possibilità se non quella di tentare la strada dell’immigrazione. Quindi, ripeto, anche in questo senso ci sembrerebbe che la direzione che si sta seguendo è una direzione sbagliata.

Usa
Formale impegno del presidente eletto degli Stati Uniti nella lotta ad Al Qaeda. Obama ha sottolineato che Bin Laden resta la minaccia più grande per l’America, ma che la sua amministrazione farà tutto il possibile per impedire altri attacchi. Intanto, oggi è la giornata degli addii in vista dell’insediamento alla Casa Bianca il prossimo 20 gennaio. Il presidente Bush parlerà alla nazione mentre si accomiateranno dal Senato, Hillary Clinton, futuro segretario di Stato, e Joe Biden, vice di Obama.

Venezuela
Nonostante le molte critiche da parte dell’episcopato venezuelano, il parlamento ha approvato ieri una modifica alla Costituzione che permetterà d’ora in avanti la rielezione illimitata di quei candidati il cui mandato sia sottoposto a suffragio universale. Tra questi vi è quello dell’attuale capo di Stato, Hugo Chavez.

Grecia
In un comunicato apparso oggi su un giornale greco, il gruppo "Epanastikos Agonas" (letteralmente Lotta Rivoluzionaria), ha dichiarato guerra aperta allo Stato. Per l’organizzazione di estrema sinistra ci sarebbero le condizioni per rovesciare “il regime” e dar vita ad una società di stampo marxista. Il gruppo ha anche rivendicato la paternità dei recenti attentati contro la polizia in risposta alla morte dello studente di 15 anni, ucciso con un colpo d’arma da fuoco, nel corso di scontri con le forze dell’ordine lo scorso 6 dicembre.

Corea del Nord
Nuovi dubbi sulla salute del leader nord-coreano Kim Jong-il che, secondo alcune voci, sarebbe stato colpito da un ictus la scorsa estate. Secondo un’agenzia di stampa sud-coreana avrebbe indicato come suo successore il terzogenito, Kim Jong-un.(Panoramica internazionale a cura di Benedetta Capelli)

 Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 15
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