Cristo è la vera speranza di fronte alle non poche ombre che preoccupano l'umanità:
così il Papa agli agenti della Polizia in servizio presso il Vaticano
“Solo Cristo può aiutarci a costruire un mondo dove regni la giustizia e l’amore”:
è quanto ha detto il Papa ricevendo oggi i dirigenti e gli agenti dell'Ispettorato
di Pubblica Sicurezza che svolgono il loro lavoro presso il Vaticano. Un servizio
per cui Benedetto XVI ha espresso il suo "più vivo e grato apprezzamento". Presenti
tra gli altri il capo della Polizia Antonio Manganelli, il prefetto Salvatore Festa
e il questore Giuseppe Caruso. Ce ne parla Sergio Centofanti.
Nel tradizionale
incontro d’inizio anno con i dirigenti e gli agenti della Polizia in servizio presso
il Vaticano, il Papa volge lo sguardo a questo 2009 iniziato purtroppo non sotto i
migliori auspici:
“Inizia un nuovo anno e tante
sono le nostre attese e speranze. Non possiamo però nasconderci che all’orizzonte
si profilano anche non poche ombre che preoccupano l’umanità. Non dobbiamo però scoraggiarci;
anzi dobbiamo mantenere sempre accesa in noi la fiamma della speranza. Per noi cristiani,
la vera speranza è Cristo, dono del Padre all’umanità”. “Questo
annuncio è per tutti gli uomini” – ha aggiunto il Pontefice - e “si trova nel cuore
del messaggio evangelico; per tutti infatti Gesù è nato, é morto e risorto”:
“La
Chiesa continua a proclamarlo oggi e all’intera umanità, perché ogni persona e ogni
umana situazione possa sperimentare la potenza della grazia salvatrice di Dio, che
sola può trasformare il male in bene. Solo Cristo può rinnovare il cuore dell’uomo
e renderlo un’oasi di pace; solo Cristo può aiutarci a costruire un mondo dove regni
la giustizia e l’amore”. Tutti
possono dare il loro contributo svolgendo il lavoro di ogni giorno “come missione”
e “servizio al prossimo”. Un servizio – ha affermato il Papa - che “fatto con amore
diventa preghiera, preghiera ancor più gradita a Dio” quando “risulta poco gratificante,
monotono e faticoso”:
“Alla luce di questa salda
speranza, il nostro quotidiano lavoro, qualsiasi esso sia, assume un significato e
valore diverso, perché lo ancoriamo a quei valori perenni umani e spirituali, che
rendono la nostra esistenza più serena ed utile ai fratelli… Ed è compiendo bene il
proprio dovere che ogni battezzato realizza la propria vocazione alla santità”.