Critiche alla limitazione della libertà religiosa in Kirghizistan
Nonostante le proteste e le critiche sulla norma, il presidente del Kirghizistan ha
firmato la legge sulla libertà religiosa che impone notevoli restrizioni. Il provvedimento
– riferisce Asianews - ammette solo le organizzazioni religiose con almeno 200 iscritti
mentre prima ne bastavano 10; inibisce la partecipazione dei bambini e vieta “azioni
aggressive finalizzate al proselitismo” compresa la distribuzione di materiale religioso
in luoghi pubblici e scuole. Inoltre i gruppi religiosi già riconosciuti dovranno
registrarsi di nuovo, cosa che costringerà le piccole comunità con meno di 200 fedeli
locali a diventare illegali e “clandestine”. Particolarmente critica l’Ocse, Organizzazione
per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, che aveva già indicato, lo scorso ottobre,
alcuni punti problematici che però sono rimasti nella legge approvata. Anche il Papa,
nel tradizionale incontro d’inizio d’anno con i diplomatici accreditati presso la
Santa Sede, aveva evidenziato le difficoltà per i cristiani in diverse parti del mondo
e aveva espresso la sua preoccupazione per le nuove normative che in materia di libertà
religiosa si stanno emanando nelle repubbliche dell’Asia centrale. (B.C.)