Mancano fondi per le operazioni di sminamento in Afghanistan
Non sarà possibile raggiungere l’obiettivo di rimuovere entro marzo 2013 tutte le
mine e gli ordigni inesplosi in Afghanistan, se non si provvederà a finanziare al
più presto il Centro delle Nazioni Unite per le operazioni di sminamento (Unmaca):
lo ha detto a Kabul il direttore dei progetti dell’Unmaca, Haidar Reza. L’Afghanistan
– ricorda l’agenzia Misna - ha firmato nel 2003 il Trattato di Ottawa, impegnandosi
a distruggere in 10 anni tutte le mine antiuomo presenti sul suo territorio e a ridurre
del 70% entro il 2011 i terreni “inquinati” da mine e altri ordigni. Secondo Reza
per raggiungere questo obiettivo sono necessari almeno 500 milioni di dollari da utilizzare
per le operazioni in tutto il Paese. “Nel 2008 – ha specificato Reza durante la conferenza
stampa – sono state distrutte circa 82.000 mine antiuomo e 900 mine anticarro, bonificando
un’area di 50 chilometri quadrati e restituendo la terra a più di 500 comunità rurali”.
Secondo dati dell’organizzazione non governativa inglese Halo Trust, dal 1979 ad oggi
sono state disseminate, ufficialmente, almeno 640.000 mine, cui vanno aggiunti altri
milioni di ordigni inesplosi. In base alle informazioni fornite dall’Onu, tra il 1989
e il 2007, sarebbero stati distrutti circa 400.000 ordigni. “In termini di sviluppo
– ha detto infine Reza ai giornalisti – l’Afghanistan non riuscirà mai a raggiungere
i suoi obiettivi, fino a quando resteranno sul terreno i residuati esplosivi di 30
anni di guerre”. (A.L.)