2009-01-13 13:33:42

Domani a Città del Messico l'apertura del sesto Incontro mondiale delle famiglie, attese a centinaia di migliaia. Intervista con Carlo Casini


E' vigilia di apertura, a Città del Messico, del sesto Incontro mondiale per le famiglie, promosso dal competente dicastero pontificio, guidato dal cardinale Ennio Antonelli. I lavori si apriranno domani per concludersi domenica 18 gennaio, alla presenza di migliaia di esperti e centinaia di migliaia di persone da tutte le parti del mondo. Il tema, fortemente voluto da Benedetto XVI, è “La famiglia, formatrice ai valori umani e cristiani”. Dalla capitale messicana ci riferisce padre Gianfranco Grieco:RealAudioMP3


Città del Messico, insieme con la sua Chiesa primaziale, è abituata ai grandi eventi. Prima del Giubileo accolse tra le sue braccia oltre duemila sacerdoti provenienti da tutto il mondo, che si preparavano al grande Giubileo dell’Anno 2000. E fino al 2002, Città del Messico ha sempre accolto con fede e con amore Giovanni Paolo II, che in questo Paese si è fermato per ben cinque volte: nel 1979, nel '90, nel '93, nel '99 e nel 2002. Anche la vicina Guadalajara, qualche anno fa, ha celebrato il Congresso eucaristico internazionale, proprio a conclusione dell’anno dedicato all’Eucaristia.

 
Il Messico sempre fedele, da domani ritorna alla ribalta della vita della Chiesa universale: prima, con un Congresso teologico-pastorale, che in particolare vuole affrontare alcune tematiche scottanti come i rapporti ed i valori familiari, la famiglia e la sessualità, la vocazione educatrice della famiglia. Poi con le celebrazioni di sabato pomeriggio e di domenica mattina, quando migliaia e migliaia di fedeli raggiungeranno il Santuario di Nostra Signora di Guadalupe per la recita del Santo Rosario e per la solenne celebrazione eucaristica domenicale presieduta dal cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, inviato di Benedetto XVI. Per il Congresso teologico internazionale si prevedono circa 10 mila esperti, mentre per le celebrazioni di sabato e di domenica oltre un milione. Quanto questo Incontro mondiale delle famiglie inciderà in particolare sui futuri programmi legislativi e pastorali dei Paesi dell’America del Nord, del Centro e del Sud è negli auspici. Ma se il giorno si vede dal mattino, allora vuol dire che l’evento ha tutti i requisiti per segnare un nuovo inizio latinoamericano sui grandi temi della famiglia e della vita.

 
Tra i partecipanti all'Incontro mondiale delle famiglie in Messico vi sarà l'eurodeputato Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita. Luca Collodi gli ha domandato in quale stato di salute versi la famiglia in Europa:RealAudioMP3


R. - Se non fossimo cristiani, se non sapessimo che lo spirito guida la storia, dovremmo essere abbastanza tristi perché, guardando dall’angolo di osservazione del Parlamento europeo, è in atto una pressione, un accanimento contro la famiglia cosiddetta “tradizionale”. Già la parola “tradizionale” potrebbe mettere la famiglia fondata sul matrimonio, l’unione indissolubile di un uomo e di una donna, tra le cose sorpassate: la pressione è fortissima. In più, ci sono delle difficoltà economiche, il cambiamento della mentalità, il lavoro della donna, una pornografia dilagante, in Europa, che continua a cambiare le categorie mentali del pensare alla dimensione sessuale come a qualcosa di strettamente unita all’amore e quindi alla famiglia. Anche a livello di Parlamento europeo, non poche risoluzioni cominciano già a mettere accanto alla famiglia come noi l’abbiamo sempre intesa - secondo la visione tipica dell’antropologia cristiana - una famiglia che invece è fondata sulla libertà di scelta - la famosa "autodeterminazione" - che non è una scelta impegnativa, ma una scelta puntuale: vale oggi, domani posso cambiare. Questo è estremamente pericoloso, tuttavia non bisogna rassegnarsi: bisogna reagire ad altri livelli, pastorale, educativo, ecc…

 
D. - Onorevole Casini, voi state portando avanti sulla famiglia, dall’estate scorsa, una petizione a livello italiano ma anche europeo, lanciata al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione. Di cosa si tratta e a che punto è l'iter della petizione?

 
R. - La nostra ambizione sarebbe realizzare questa petizione in tutti 27 Paesi dell’Unione Europea, e possibilmente anche fuori di essa, nell’ambito di tutta l’Europa geografica che fa parte del Consiglio d’Europa, per svolgere un’azione di pressione affinchè in ogni decisione - che sia una risoluzione o raccomandazione, o direttiva o regolamento o impegni di spesa, che riguardino le istituzioni europee - si tenga conto del valore della famiglia fondata sul matrimonio e della vita che comincia dal concepimento. Questo è il senso di questa petizione. Non ci facciamo illusioni di cambiare le cose con una firma, però l’esperienza dice che molte gocce fanno il mare e che una petizione ampiamente diffusa, ampiamente reclamizzata, illustrata, spiegata alla gente, ha intanto un valore educativo molto grande. La gente che si risveglia non si rassegna. In secondo luogo, serve a svolgere veramente un ruolo di pressione verso le istituzioni, nelle quali ci sono, sì, persone ostili, ma ci sono anche tante persone che non sarebbero ostili e che più che altro sono distratte, indifferenti, e che quindi si tratta di risvegliare dal "sonno". (Montaggio a cura di Maria Brigini)







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