2009-01-12 15:19:43

Sri Lanka: la Chiesa segue con attenzione la bozza della nuova legge anti-conversioni


La Chiesa cattolica in Sri Lanka sta seguendo con estrema attenzione l’iter di approvazione della nuova Legge anti-conversioni che è stata presentata nei giorni scorsi al Parlamento del Paese. Si tratta di un provvedimento fortemente voluto dai partiti politici di ispirazione buddista, che ora sarà sottoposto al vaglio parlamentare. La legge, sul modello di quelle approvate in diversi Stati dell’India, - riferisce l'agenzia Fides - intende “impedire la conversione di una persona da una religione all’altra, se operata con l’uso della forza, con l’inganno o con mezzi fraudolenti”. E’ intenzione del governo coinvolgere nella discussione, e nelle successive elaborazioni e modifiche che l’Assemblea legislativa apporterà alla bozza presentata, tutte le componenti della società, soprattutto le comunità religiose presenti nel paese, per “preservare l’armonia religiosa della nazione”. A tal fine è stata creata una apposita Commissione per valutare il provvedimento, esaminarne implicazioni positive e negative, proporre eventuali correzioni. Nella Commissione è stato chiamato, in qualità di rappresentante di una delle comunità religiose dello Sri Lanka, mons. Oswald Gomis, arcivescovo di Colombo, che ha subito messo in rilievo il pericolo che il documento “violi la libertà religiosa garantita dalla Costituzione dello Sri Lanka”. Il documento è stato già sottoposto al vaglio della Corte Suprema dello Sri Lanka, che lo ha fortemente emendato, evidenziando diversi passi del testo in contrasto con la Costituzione del Paese. Sta ora al Parlamento recepire le indicazioni della Corte, iniziare un dibattito e apportare le necessarie modifiche al testo, prima che esso diventi legge. I vescovi dello Sri Lanka hanno più volte ribadito di essere anch’essi fortemente contrari alle “conversioni non etiche”, condannano i mezzi fraudolenti o quanti fanno proselitismo con l’inganno o il denaro. "Approvare una legge che vieta le conversioni - secondo i vescovi - non risolverà il problema: al contrario, essa potrebbe creare difficoltà, disarmonie, conflitti, violazioni della libertà religiosa, o anche, se usata male, l’oppressione delle minoranze religiose nel paese". (R.P.)







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