Riprende oggi a Roma la lettura pubblica delle opere di Origene
Inizia oggi a Roma il XIII ciclo di letture delle opere di Origene, teologo e scrittore
nato in una famiglia cristiana di lingua greca di Alessandria d’Egitto e vissuto tra
il II e il III secolo d.C. L’iniziativa - si legge in un comunicato ripreso dall’agenzia
Zenit - si svolgerà sotto il patrocinio dell’Università Pontificia Salesiana e dell’Ufficio
per la Pastorale Universitaria di Roma. Il ciclo di letture sarà dedicato quest’anno,
in occasione dell’Anno Paolino, al Commento di Origene alla Lettera di Paolo ai Romani.
La novità principale è che l’iniziativa sarà “itinerante”: sono previsti incontri
in varie sedi accademiche romane, tra cui l’Università La Sapienza (oggi 12 gennaio,
con Gaetano Lettieri), l’Università Salesiana (9 febbraio, con Antonio Castellano),
l’Università Roma Tre (9 marzo, con Carla Noce) e l’Angelicum (20 aprile, con Rosario
Scognamiglio). Il ciclo si concluderà all'Augustinianum l’11 maggio, con la lettura
di Francesca Cocchini, coordinatrice dell’iniziativa insieme con Enrico dal Covolo
e Mario Maritano. Il testo origeniano viene sistematicamente letto e commentato, offrendo
poi la possibilità di “un sobrio dibattito”. Tra i testi della Bibbia, la Lettera
ai Romani è l’unico di quelli commentati da Origene di cui si possiede l’interpretazione
completa perché Rufino lamenta di non aver trovato tutti i quindici volumi del Commento
origeniano e di avere dovuto ridurre l’opera a dieci libri. Il Commento della Lettera
ai Romani rappresenta una delle punte più eloquenti dell’esegesi di Origene, che attribuiva
alle lettere paoline l’autorità propria dei Vangeli e le definiva una raccolta di
“libri di architettura”, in cui l’Apostolo, da “abile architetto”, indica come si
debba edificare la Chiesa di Cristo. (A.L.)