Le reliquie dei genitori di Santa Teresa di Gesù Bambino nella Basilica di San Pietro:
la riflessione del cardinale Comastri
L’urna con le reliquie dei Beati Luigi e Zelia Martin, i genitori di Santa Teresa
di Gesù Bambino, è da oggi nella Basilica di San Pietro: è stata accolta questa mattina
presso l’Altare della Cattedra dal cardinale Angelo Comastri, arciprete della Basilica
Vaticana, e qui resterà per 4 giorni alla venerazione dei fedeli. Martedì 13 gennaio,
alle ore 17.00, si terrà in San Pietro una Santa Messa in onore dei Beati, presieduta
dal vicepostulatore della causa di beatificazione, il padre carmelitano Antonio Sangalli.
Mercoledì 14 gennaio, dopo l’Udienza Generale di Benedetto XVI, la famiglia Schilirò
con il piccolo Pietro, il bambino guarito miracolosamente per l’intercessione dei
coniugi Martin, consegnerà in dono al Papa un reliquiario dei Beati. Sul significato
dell’evento ascoltiamo il cardinale Angelo Comastri, al microfono di Sergio
Centofanti:
R. – Santa
Teresa di Lisieux è legata in modo particolare a San Pietro ed anche suo papà perché
nel 1887 vennero in pellegrinaggio a Roma e Santa Teresa racconta, nel suo manoscritto,
con tanta emozione, proprio l’ingresso in San Pietro, l’incontro con Leone XIII, incontro
al quale lei aveva legato, in qualche modo, anche il suo ingresso al Carmelo. Pertanto,
la presenza delle reliquie dei coniugi Martin nella Basilica di San Pietro è un gesto
di particolare significato che si ricollega al senso di comunione ecclesiale che si
respirava in quella famiglia. I genitori di Santa Teresa di Lisieux sono il clima,
il terreno, nel quale è sbocciata la vocazione di Santa Teresa. Lei stessa, nel manoscritto,
quando parla della sua famiglia, scrive: “Io sono nata in una terra santa” e la terra
santa erano i suoi genitori. La mamma morì quando Santa Teresa aveva appena quattro
anni, quindi l’aveva appena conosciuta ma dalle testimonianze che noi abbiamo, testimonianze
storiche, si ricava che era una donna di una fede straordinaria. Il papà visse più
a lungo, vide tutte le figlie entrare in convento, vide anche la stessa Teresa entrare
nel Carmelo di Lisieux e poi morì, si può dire, nell’abbraccio ideale di tutte le
sue figlie consacrate al Signore. Oggi ritornano in Basilica, in San Pietro; per noi
è un motivo di festa, è un motivo di gioia e soprattutto di invocazione, di benedizione
per tutte le famiglie. Se ci fossero tante famiglie come la famiglia di Santa Teresa
di Lisieux, oggi avremmo nel mondo dei figli meravigliosi, figli pieni di Dio perché
la trasmissione della fede ai figli, avviene attraverso l’esempio dei genitori e questi
sono esempi che oggi parlano in modo particolare. D. – Siamo
a pochi giorni dall’Incontro mondiale delle famiglie a Città del Messico: di cosa
ha bisogno, oggi, la famiglia? R. – La famiglia ha bisogno di
trovare il legame profondo con il mistero di Dio. La famiglia non è un frutto del
caso, neanche il frutto di un capriccio, neanche un frutto di una cultura, neanche
un frutto di una civiltà; la famiglia fa parte del progetto di umanità così come l’ha
voluto Dio. Senza padre e senza madre non si nasce. Senza padre e senza madre non
si cresce; senza padre e senza madre non si capisce chi siamo, non ci si apre alla
vita e non ci si apre al senso della vita. La famiglia ha bisogno di riscoprire la
sua vocazione perché soltanto attraverso famiglie vere, famiglie autentiche, noi possiamo
avere una società sana, una società anche nella quale i figli potranno maturare con
equilibrio e potranno aprirsi al senso della vita, amando la vita ed impegnando se
stessi per dare il meglio nella società. D. – Santa Teresina
diceva: “Quando vedo pregare i miei genitori, vedo come pregano i Santi”. Quanto è
importante la preghiera nelle famiglie? R. – Madre Teresa di
Calcutta, che ebbe una famiglia straordinaria, diceva: “Quando una famiglia prega,
una famiglia sta in piedi perché è appoggiata a Dio”. La preghiera è il respiro della
famiglia e non possiamo immaginare quanto faccia bene ai figli vedere i genitori in
preghiera, per avere così la sensazione che dietro il loro amore, c’è un altro amore
che li sostiene, dietro il loro amore c’è una sorgente che li alimenta, dietro il
loro amore c’è una presenza che riempie la casa e la rende anche bella e rende autentici
gli affetti, autentici i legami che si formano all’interno della famiglia. Madre Teresa
diceva a riguardo dei suoi genitori: “Prima che andassi al catechismo e prima che
mi dicessero che Dio è amore, io l’avevo già capito, ma non perché ero più intelligente
degli altri, ma perché guardando l’amore bello, l’amore pulito, l’amore fedele dei
miei genitori, io avevo intuito che dietro a quell’amore, c’era Dio e se dietro a
quell’amore c’era Dio, Dio doveva essere necessariamente amore”. Lo potessero dire
tutti i figli!