I venti anni di attività dell'agenzia Sir nel bilancio del suo direttore, Paolo Bustaffa
Dell’informazione religiosa tratta la dimensione locale e quella globale, per offrire
al mondo cattolico e a quello laico una panoramica d’insieme sulle molteplici realtà
che compongono la Chiesa: è il Sir, il Servizio d’informazione religiosa promosso
dalla Conferenza episcopale italiana, che il prossimo 13 gennaio festeggerà i 20 anni
d’attività. Un progetto avviato nel 1989 con l’obiettivo di veicolare informazione
proponendo “percorsi di significato” e favorendo la comprensione e il dialogo fra
l’esperienza ecclesiale e l’opinione pubblica. Ma come nasce l’iniziativa editoriale?
Claudia Di Lorenzi lo ha chiesto al direttore del Sir, Paolo Bustaffa:
R. -
Il Sir nasce come frutto di un’esperienza molto antica che è quella dei settimanali
cattolici italiani ed è un risultato di questo percorso, che ha visto tale stampa
presente sul territorio con una propria originalità nel condividere la storia, la
cultura della gente. Si è pensato a quel punto di avere anche uno strumento in grado
di portare a livello nazionale - e oggi anche europeo - questa esperienza di comunicazione
della Chiesa. E quindi si è creato il Sir, che ha come obiettivo quello di essere
al servizio dei settimanali cattolici locali, ma non solo: i destinatari sono anche
tutti i media laici e oggi, grazie al sito web, gli accessi sono molto cresciuti e
molto diversificati.
D. - Quale linguaggio caratterizza
l’informazione religiosa offerta dal Sir?
R. - Il
tema del linguaggio è stato affrontato fin dall’inizio quando si poneva il rischio
dell'"ecclesialese", cioè di un linguaggio autorefenziale, non in grado quindi di
comunicare il messaggio cristiano ad un’opinione pubblica così diversificata. Lo sforzo
è stato, e rimane, quello di rendere comprensibile questo messaggio. E dunque, non
la semplificazione - che a volte rischia la banalizzazione - ma il far sì che nella
cultura di oggi le parole della Chiesa potessero entrare nella lunghezza d’onda delle
parole dell’uomo di oggi e che non riducessero mai lo spessore del messaggio evangelico.
D.
- Dopo 20 anni di attività, è possibile tracciare un bilancio del lavoro svolto?
R.
- Sul piano dell’aiuto e della condivisione della fatica dei settimanali cattolici
locali, i risultati ci sono, guardando alle riprese, al lavoro comune che portiamo
a concretezza da tempo. Lo stesso per quanto riguarda i media laici, perchè il contributo
offerto all’informazione religiosa in questi 20 anni da parte del Sir è stato significativo
per via dell’attendibilità, della credibilità, dell’essenzialità, della sobrietà di
questa informazione. Quindi, questo possiamo dire che sia, in positivo, il dato di
sintesi che ci viene offerto dopo il lavoro di questi 20 anni.