2009-01-08 15:37:45

Venezuela: aperti i lavori della plenaria dei vescovi


Con la relazione dell’arcivescovo di Maracaibo, mons. Ubaldo Ramón Santana Sequera, presidente della Conferenza episcopale del Venezuela, si sono aperti a Caracas i lavori dell’assemblea plenaria. Durante la riunione sono previste importanti elezioni, la valutazione dell’andamento della Missione continentale e l’apertura della fase preparatoria della visita “ad Limina Apostolorum” prevista per la metà del 2009. “Una democrazia si costruisce con rispetto, lontani dall’odio e dai rancori”. “Le autorità hanno l’obbligo di creare le condizioni perché questa nostra patria viva in pace”: è questa una delle riflessioni principali dell’arcivescovo di Maracaibo che nella sua introduzione ai lavori dei vescovi si è soffermato a lungo sul “problema che più tormenta i venezuelani”. Il presule ha espresso preoccupazione per il clima d’insicurezza, frutto di bande di delinquenti armati e organizzati “che si sono impadroniti degli spazi pubblici togliendo la vita” a molte persone e “seminando il terrore tra i cittadini della città e della campagna”. “La democrazia – ha spiegato - non esiste se non viene garantito il sacro diritto alla vita e alla proprietà, alla libertà di poter transitare serenamente lungo il territorio nazionale”. Nel frattempo, secondo le osservazioni di mons. Santana, nelle zone di confine, narcotrafficanti, sequestratori, sicari e bande armate “si muovono con ampia libertà senza che nessuno metta fine a tali comportamenti”. Che la sicurezza sia un grave problema del Venezuela, al punto che molti esperti ritengono che sia oggi una delle nazioni più pericolose, è una realtà denunciata nei rapporti di numerose organizzazioni internazionali per i diritti umani. In alcuni di questi documenti si elencano i diritti più colpiti da quest’emergenza, tra cui quello alla vita, all’integrità personale, alla libertà di espressione e alla giustizia. Evocando questa non facile realtà, il presidente dell’episcopato venezuelano ha aggiunto: “Ci impensierisce l’eccessiva preoccupazione dei governanti e dei leader politici in generale per vedere assicurate quote di potere, trascurando così lo loro prima funzione di governare e risolvere i problemi concreti” della nazione. Tra questi: la pessima qualità dell’educazione, la violenza che regna sulle strade, i problemi nei rifornimenti di alimenti, la carenza di alloggi, e infine la disorganizzazione degli ospedali. Mons. Ubaldo Santana ha rilevato anche alcuni aspetti positivi ed incoraggianti della situazione nazionale, in particolare le periodiche consultazioni elettorali che hanno permesso una maggiore partecipazione dei cittadini nel prendere decisioni sul futuro del Paese. Allo stesso tempo si è “rinforzata la vocazione democratica”. Il presule ha inoltre ricordato che i settori popolari hanno avuto un accesso più diretto ai benefici degli introiti del petrolio tramite le “missioni”, cioè politiche sociali ridistributive che hanno favorito l’inclusione sociale e accresciuto il potere d’acquisto dei venezuelani. “Durante il periodo dell’abbondanza però non si sono prese in profondità le misure adeguate per prepararsi al periodo delle restrizioni”, ha aggiunto l’arcivescovo di Maracaibo. Mons. Ubaldo Santana ha concluso la propria relazione con un riferimento alla situazione in Terra Santa, senza rilasciare alcun commento sulla recente espulsione, da parte del governo di Caracas, dell’ambasciatore d’Israele dopo lo scoppio della guerra a Gaza. “Occorre fermare questa mattanza e gli organismi internazionali si devono muovere in questo senso. Mi auguro che non si arrivi ad una rottura (con Israele), poiché qui in Venezuela convivono uomini e donne di molte provenienze, nazioni e religioni. È nostro dovere badare alla solidarietà internazionale e alla pace tra i venezuelani”. (L.B.)







All the contents on this site are copyrighted ©.