Il presidente dei vescovi del Costa Rica esorta a riscoprire il ruolo dei laici
“La Grande Missione Continentale in Costa Rica sarà una chiamata a stare con il Signore.
Significherà accendere una stella che richiami e mostri la strada per trovare ed adorare
il vero Dio”. Lo ha affermato mons. Hugo Barrantes Ureña, arcivescovo di San José
e presidente della Conferenza Episcopale del Costa Rica, durante l’omelia della Messa
dell’Epifania, celebrata nella basilica di Nostra Signora degli Angeli, e durante
la quale è stata lanciata la Grande Missione Continentale in Costa Rica. In primo
luogo - riferisce l'agenzia Fides - mons. Barrantes ha spiegato che “la voce dello
Spirito, ad Aparecida, ci chiede, in questo momento della storia, di fare una scelta
radicale in favore della Missione”. Pertanto, la proposta della Missione non “può
essere vista come qualcosa di opzionale, bensì come un’esigenza che deve essere assunta
in maniera improrogabile da tutte le comunità ecclesiali”. E non è neanche “un'invenzione
di alcuni vescovi o una moda del momento che passerà presto”, ma si tratta di “attuare
il mandato del Signore: ‘Andate ed annunciate il Vangelo’; risponde alla volontà salvifica
di Dio”, dunque “alla natura essenzialmente missionaria della Chiesa”. Rispetto ai
partecipanti alla Missione, secondo mons. Barrantes è necessario “superare qualunque
tentazione di ‘clericalizzazione’ dove il laicato si relega nettamente ad una funzione
passiva e ricettiva”. È piuttosto il momento “di riscoprire e recuperare l’importanza
decisiva del laicato nella Chiesa”. Infatti l’esperienza insegna che “le comunità
dove i laici si sentono parte integrante della Chiesa, sono proprio le più vigorose
ed evangelizzatrici”. Per questo, tutti devono assumersi le proprie responsabilità,
a cominciare dalle associazioni cristiane fino ai movimenti apostolici. Un altro aspetto
importante della Missione continentale segnalato dall’arcivescovo è quello di tendere
come punto di partenza ad un’esperienza di Dio, perché la gente cerca un Dio vivo
e vero, non un'idea razionale di Lui. Ciò implica che “la Chiesa deve tornare ad essere
eminentemente kerigmatica”, nella quale “la novità non è il contenuto del messaggio
in sé, bensì l’aggiornamento del messaggio: Gesù Cristo come un Dio resuscitato, vivo,
e, soprattutto, attuale”. “È impossibile pensare alla Missione Continentale senza
il protagonismo dello Spirito Santo”, ha affermato il presidente della Conferenza
episcopale del Costa Rica. Questo significa che “nella programmazione e nella realizzazione
della Missione Continentale bisogna lasciarsi guidare dallo Spirito Santo” ed avere
chiara la coscienza di essere uno strumento che porta a “non cercare il successo in
un’altra sicurezza che non sia la forza ed il potere dello Spirito Santo”. (R.P.)