Guatemala: la Chiesa organizza una marcia contro l'ondata di violenza
Il cardinale Rodolfo Quezada Toruño, arcivescovo di Guatemala, ha esortato i fedeli
dell’area metropolitana e di Sacatepéquez, a partecipare alla Marcia per la Pace organizzata
dall’arcidiocesi per sabato prossimo, come rifiuto dell’ondata di violenza che sta
colpendo il Paese. “Ogni 1° gennaio, la Santa Sede celebra la Giornata Mondiale per
la Pace; quest’anno Benedetto XVI ha indicato il tema ‘Combattere la povertà, costruire
la pace’. A tal proposito, per sostenere ulteriormente questo messaggio, vivremo questa
Giornata anche il 10 gennaio, a seguito della grave situazione di povertà e violenza
di cui è vittima il Paese”, ha spiegato il porporato. Alla iniziativa - riferisce
l'agenzia Fodes - parteciperanno i fedeli delle 143 parrocchie dell’arcidiocesi di
Guatemala. Il cardinale Quezada Toruño ha fatto inoltre sapere che con la Marcia si
intende rendere consapevoli i partecipanti, della necessità della pace in Guatemala;
di far comprendere loro l’assurdità della violenza e l’importanza di un cambiamento
di atteggiamento tra i guatemaltechi in modo da promuovere una convivenza pacifica
basata sulla giustizia e la solidarietà. L’inizio della Marcia è previsto alle ore
14 da quattro punti della capitale, attraversando le principali strade della città,
per poi confluire tutti in piazza della Costituzione, di fronte alla cattedrale metropolitana.
Al termine si celebrerà la Santa Messa e verrà letto un messaggio in favore della
pace e contro la violenza. L’arcivescovo di Guatemala ha manifestato la sua preoccupazione
per l’alto indice di crimini che si susseguono quotidianamente nel Paese. “Nella sfortunata
tragedia di Alto Verapaz sono morte 38 persone, ma ogni due giorni e mezzo si registra
la stessa quantità di morti a causa della criminalità. Il 2008 è stato il più violento
degli ultimi anni” ha spiegato il cardinale. In effetti, i guatemaltechi hanno potuto
verificare come gli indici di violenza siano aumentati nel 2008, con un incremento
dei sequestri, degli omicidi, delle estorsioni e dei massacri dovuti ai narcotrafficanti.
Sempre nel 2008 si sono verificate più di 6.000 morti violente. Inoltre, l’incursione
di gruppi armati messicani legati al narcotraffico ha provocato numerosi massacri
per la disputa dei territori. (R.P.)