2009-01-08 08:22:05

Gaza: tregua umanitaria di 3 ore al giorno. Israele allarga l’offensiva contro Hamas. Sullo Stato ebraico stamani razzi dal Libano


Nuova giornata di violenze, dunque, ieri nella Striscia di Gaza, alleggerita solo parzialmente dalla tregua di tre ore concessa da Israele per l’apertura dei corridoi umanitari. Bombardamenti e lancio di razzi in territorio ebraico hanno fatto da scenario al drammatico giornaliero botta e risposta tra esercito israeliano e miliziani di Hamas. Proprio in queste ore rischia di aprirsi un altro fronte tra Israele e Libano. In questo difficile clima proseguono a vari livelli i tentativi di mediazione internazionale. Ci riferisce Graziano Motta:

L’apertura ieri dei corridoi umanitari, in concomitanza del cessate-il-fuoco di tre ore al giorno, ha consentito di alleggerire l’emergenza per la mancanza di beni di prima necessità destinati alla popolazione civile. Intanto, rimane in sospeso la proposta egiziana, sostenuta dal presidente francese Sarkozy, per una tregua totale e immediata. Sulle speranze che questa iniziativa vada in porto, Giancarlo La Vella ha sentito Francesco Battistini, corrispondete a Gerusalemme per il Corriere della Sera. Ascoltiamo: RealAudioMP3


Il dramma umanitario, che colpisce la popolazione civile di Gaza, non lascia insensibili la comunità internazionale e le organizzazioni non governative. Il presidente della Caritas Internationalis card. Oscar Rodriguez Maradiaga in un comunicato afferma che per nessuno la guerra può essere una scelta giustificabile. “Le argomentazioni sulla proporzionalità degli attacchi – dice il porporato – sono moralmente ripugnanti di fronte alla vita di bambini innocenti”. Inoltre, la Caritas Internationalis chiede un immediato cessate-il-fuoco per consentire al personale sanitario e umanitario di raggiungere i feriti e per le cure e la consegna degli aiuti.


Intanto, la comunità internazionale è ancora scossa per il bombardamento israeliano, due giorni fa, di tre scuole gestite dall’Onu a Jabalya, in una delle quali hanno perso la vita circa 40 civili. L’Unrwa, ufficio delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi, smentisce la versione israeliana, secondo la quale i miliziani di Hamas stavano sparando colpi di mortaio contro un’unità di fanteria. Gli israeliani sapevano che era una scuola e che vi avevano trovato riparo i profughi. Francesca Sabatinelli ha raggiunto telefonicamente a Gerusalemme, Filippo Grandi, vice commissario generale dell’Unrwa: RealAudioMP3


Colpire gli Stati Uniti come controffensiva per gli attacchi israeliani a Gaza. E’ l’appello rivolto ieri dal leader radicale sciita iracheno Moqtada Sadr che ha invitato “la resistenza irachena” a compiere rappresaglie contro obiettivi americani nel Paese del Golfo.


Di Medio Oriente si è parlato anche a Washington nella riunione degli ultimi 5 presidenti degli Stati Uniti: Jimmy Carter, George Bush senior, Bill Clinton, George W. Bush e il presidente eletto Barack Obama. Quest’ultimo ha chiarito che fino al 20 gennaio – giorno del suo insediamento alla Casa Bianca – lascerà piena libertà di manovra a Bush sulla crisi a Gaza. Obama, nel frattempo, si sta occupando della questione economica, proprio oggi sarà presentato il piano anti-recessione da circa 800 miliardi di dollari.








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