2009-01-06 13:57:54

Oggi è la Giornata dell'infanzia missionaria: "L'annuncio è la nostra festa". Intervista con suor Maria Teresa Crescini


"La Giornata dell’Infanzia Missionaria, che si celebra nell’odierna festa dell’Epifania, è opportuna occasione per porre in evidenza come i bambini e i ragazzi possano svolgere un ruolo importante nella diffusione del Vangelo e nelle opere di solidarietà verso i loro coetanei più bisognosi". Lo ha detto questa mattina Benedetto XVI a conclusione dell'Angelus, ricordando l'impegno della Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria (POIM), che ha organizzato la Giornata dal titolo “L’annuncio è la nostra festa”. Un’occasione durante la quale i giovani di tutto il mondo fanno donazioni e partecipano a progetti di solidarietà in favore di ragazzi che vivono situazioni di disagio. Il servizio di Isabella Piro:RealAudioMP3


"Un’Ave Maria al giorno e un soldo al mese": è quanto chiese ai giovani francesi mons. Charles de Forbin Janson, vescovo di Nancy ed ideatore della Giornata missionaria dei ragazzi. Era il 1843 ed il presule aveva a cuore, in particolare, la difficile situazione dei bambini cinesi. Da allora, il miracolo della solidarietà infantile si ripete ogni anno ed oggi la Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria raggiunge 110 Paesi in tutto il mondo. Quest’anno, la Giornata missionaria dei ragazzi cade in concomitanza di due importanti anniversari: il 60.mo della Dichiarazione universale dei diritti Umani, del 1948, ed il 20.mo della Convenzione sui diritti dell’infanzia, datata 1989. Due ricorrenze che portano un valore aggiunto alla missionarietà giovanile, come afferma suor Maria Teresa Crescini, superiora generale delle Maestre Pie Venerini e per 25 anni incaricata dell’animazione missionaria della POIM:

 
“Questi anniversari richiamano da vicino il carisma della Infanzia missionaria, perché è proprio in funzione dei diritti dei piccoli che è nata l’Infanzia missionaria. E il primo diritto è a ricevere l’annuncio evangelico, a ricevere la luce di Cristo che deve illuminare la strada dei piccoli e deve stimolare i grandi ad interessarsi a loro”.
 
Durante la liturgia eucaristica dell’Epifania, i ragazzi rinnovano o assumono un preciso impegno missionario, scrivendolo su un cartoncino da presentare all’Offertorio, insieme al proprio salvadanaio, riempito nel tempo di Avvento. Quale insegnamento trarre, allora, dalla solidarietà dei bambini? Ancora suor Maria Teresa Crescini:

 
“Che nel mondo, nonostante le guerre, gli odii, le distruzioni, c’è un’infanzia stupenda che si preoccupa, giorno dopo giorno, di un’infanzia che non conosce - perché è un’infanzia lontana - ma della quale si prende cura. L’Opera della Santa Infanzia, quest’anno, ha ricevuto dai bambini 28 milioni di dollari, con iniziative di solidarietà che i ragazzi stessi inventano. Parlo dell’Africa, per esempio: i bambini dell’Africa, sbucciando le arachidi hanno guadagnato qualche cosa e hanno mandato 370 mila euro. I ragazzi dell’Asia hanno inviato un milione di dollari ed è una solidarietà che si moltiplica da sola. E ho imparato, appunto, in questi anni, che il mondo nella bontà, nel cuore dei piccoli, ha una dimensione di salvezza che diventa, giorno dopo giorno, la garanzia di salvezza per gli adulti, per il mondo”.
 
Per il 2009, la POIM ha sottoposto ai ragazzi cinque progetti da sostenere o realizzare, uno per ogni continente: un orfanotrofio a Sarajevo, un terreno da gioco in Ciad, una casa per disabili in Pakistan, un laboratorio artigianale in Colombia e due scuole cattoliche delle Isole Cook. Ma come insegnare ai ragazzi l’importanza della missione? Ancora suor Maria Teresa Crescini:

 
“I genitori, i maestri, gli animatori degli oratori, i catechisti in modo particolare, devono sviluppare nel bambino quella dimensione di solidarietà che poi è una dimensione battesimale, perché sono innestati con il battesimo nella solidarietà di Cristo che si è sacrificato per tutti noi. Educare i ragazzi a far fiorire quel fermento che in loro ha messo il battesimo”.







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